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Sting: polemica sulla sua villa in Toscana

"Il duca mi chiese se volessi assaggiare del vino della tenuta: mi convinse a comprare anche le vigne."

Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente, figlio del duca Simone Francesco, replica a Sting.

In un’intervista a Sette, l’ex leader dei Police, ha detto di essere stato imbrogliato dalla precedente proprietà della tenuta il Palagio: comprata 25 anni fa, dal nobile genitore di Velluti Zati di San Clemente. “Il duca mi chiese se volessi assaggiare del vino della tenuta: mi convinse a comprare anche le vigne. Poi capì che mi aveva servito un Barolo”.

Dopo aver specificato che la villa avesse bisogno di manutenzione, ma che non fosse fatiscente né priva di energia elettrica, Velluti jr. affonda il colpo: “Il rifacimento è stata una violenta decontestualizzazione, rispetto a quella campagna di cui Sting dice di sentirsi parte”.

Poi, la risposta al presunto ‘trucco da osteria’: “Niente di più alieno dal carattere, dalle abitudini, dai comportamenti, dallo spirito di mio padre. Sting ha avuto tanto tempo per ribattere personalmente, ma lo ha fatto a ‘babbo morto’ ”.

Per Simone Vincenzo Velluti Zati, questa è solo ‘una cattiva strategia di marketing’: mirata a promuovere i prodotti dell’attività aperta dal cantante e musicista, presso il Palagio: “Non è una scelta di buon gusto usare, senza autorizzazione, lo stemma della mia famiglia sulle etichette dei suoi vini. Auguro a Sting che il karma non gli si ritorca contro e resto in attesa che il signor Gordon Matthew Thomas Sumner mi porga le sue scuse”. 

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