Walter Niedermayr. Transformations
Dal 29 luglio al 17 ottobre appuntamento a Torino, presso CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. In calendario la personale dedicata al celebre fotografo altoatesino
A Torino CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, dedica le sue sale principali alla mostra Walter Niedermayr. Transformations, in programma dal 29 luglio al 17 ottobre.
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Si tratta di una avvincente personale dedicata al celebre fotografo altoatesino, con un focus su un corpo di lavori creati nell'ultimo periodo della sua carriera, sul tema dei cambiamenti dello spazio.
Attraverso i temi ricorrenti della sua opera (i paesaggi alpini, le architetture e il rapporto fra lo spazio pubblico e lo spazio privato), la mostra racconta nel suo percorso espositivo l’interesse dell’autore per l’indagine dei luoghi non solo dal punto di vista geografico, ma anche da quello sociale.
L'approccio di Niedermayr al paesaggio fisico e allo spazio e la sua ricerca visiva non si limitano alla sola intenzione documentaria, ma si configurano come perno di una relazione trasformativa tra ecologia, architettura e società.
Per esempio, in alcuni lavori della serie Alpine Landschaften (Paesaggi Alpini), la presenza dell’uomo è parametro di misurazione delle proporzioni dei panorami alpini e insieme metro politico del suo intervento nella metamorfosi degli equilibri naturali.
L'esposizione (curata da Walter Guadagnini, con la collaborazione di Claudio Composti e Giangavino Pazzola) è ricca di una cinquantina di opere di grande formato, spesso presentate nella formula del dittico e del trittico e caratterizzate da tonalità poco contrastate e neutre.
Sono esposti anche due dittici inediti realizzati a seguito di una committenza che ha permesso a Niedermayr di scattare nel cantiere di Palazzo Turinetti a Torino che diventerà la quarta sede delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo.
Per maggiori informazioni visita il sito www.camera.to
Walter Niedermayr è nato a Bolzano nel 1952. Fotografo e artista, con la sua ricerca indaga il rapporto intenso e ambiguo tra uomo e ambiente. A partire dal 1988 espone le sue opere fotografiche e video in istituzioni pubbliche, musei e gallerie. Il suo lavoro è stato esposto in prestigiosi enti e manifestazioni culturali tra le quali Fotografia Europea di Reggio Emilia (2018), Aut. Architektur und Tirol di Innsbruck (2017), Galéria Mesta Bratislavy di Bratislava (2015), Istituto Italiano di Cultura di Parigi (2012), Fondazione Fotografia di Modena (2011), Museion di Bolzano (2004), Württembergischer Kunstverein di Stoccarda (2003), Centre pour l’image contemporaine di Ginevra (2000), White Cube di Londra (1998), Vorarlberg Museum di Bregenz (1992) e altri numerosi spazi pubblici e privati. La sua ultima serie ideata durante il lockdown del 2020, e commissionata dal Ministero della Cultura, è esposta a Palazzo Barberini a Roma.