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Lavorare 4 giorni a settimana. Un'idea che si diffonde

Dopo la Spagna, anche il Giappone pronto a sperimentare la settimana lavorativa corta

Giappone pronto a sperimentare la settimana lavorativa corta, per ridurre lo stress e combattere la crisi delle nascite del Paese.

Le aziende vengono incoraggiate a lasciar scegliere i loro dipendenti se lavorare quattro o cinque giorni a settimana. Una misura che aiuterà i cittadini ad aggiornare le loro competenze professionali, ma soprattutto ad avere più tempo libero da dedicare alla famiglia e ad altre attività come il volontariato. Dallo scoppio della pandemia, molte aziende nipponiche hanno introdotto lo smart working e apportato modifiche agli orari. Inoltre, si sono mostrate propense a concedere più giorni liberi ai dipendenti. Ma per un Paese in cui ogni anno muoiono migliaia di persone (fenomeno noto come “karoshi”) a causa di suicidi o patologie come infarto e ictus, derivati dai ritmi lavorativi disumani, si tratterebbe di un passo importante.

Lavorare un giorno in meno potrebbe servire a tutelare il benessere psicofisico della popolazione e a diminuire il tasso di inquinamento. Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), i dipendenti giapponesi usufruiscono di un minor numero di giorni di vacanza rispetto ai lavoratori di altri Paesi (Canada, Australia, Usa). Sono sempre di più gli Stati che hanno deciso di andare in questa direzione. La Spagna sta sperimentando la settimana di 4 giorni, con lo scopo di migliorare la salute mentale e ridurre il rischio di burnout: i cui casi sono aumentati, in epoca di lockdown. E presto potrebbe diventare realtà anche nel Regno Unito. 

(foto Getty Images)

 

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