La suggestiva cornice del Museo Nivola di Orani, in provincia di Nuoro, sito al centro di un parco nel cuore della Sardegna, ospita, fino al 22 agosto, un’affascinante esposizione dedicata a Peter Halley, maestro del Neo-concettualismo americano degli Anni Ottanta.
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Intitolata “Peter Halley- Antesteria”, la mostra si concentra sugli interventi dell’artista sullo spazio architettonico, realizzati per mezzo di wallpaper e stampe digitali. Il nome greco dell’installazione, Antesteria, cita la festa primaverile dei fiori in onore di Dioniso, ed è auspicio di rinascita dopo la pandemia.
Peter Halley è autore di una pittura geometrica che allude agli spazi sociali del tardo capitalismo e alla loro dimensione di confinamento, isolamento e reclusione. Predilige le forme della “cella” e del “condotto”, che rimandano sia alle strutture rigide e spigolose dei grattacieli per uffici che ai microchip del computer, ai circuiti elettrici, alle “stanze” virtuali e alle infinite connessioni del web. Una visione del mondo riflessiva, espressa con un linguaggio elettrizzante, carico di travolgente energia.
Oltre alle tele, a partire degli anni Novanta, Halley si è dedicato a interventi sullo spazio architettonico, grazie a wallpaper e stampe digitali, a volte in collaborazione con altri artisti. Ed è su questo aspetto della sua creatività che si incentra il progetto creato per il Museo Nivola.
Halley ha infatti trasformato completamente l’interno dell’edificio che ospita le mostre temporanee. Una visione in sintonia con l’orientamento del museo: dedicato a Costantino Nivola, uno dei protagonisti del movimento per la “sintesi delle arti” di metà Novecento, il Museo Nivola guarda infatti con particolare attenzione ai rapporti tra arte, architettura e design.
Nell’antico lavatoio del paese usato dal museo per le mostre temporanee Peter Halley ha dato vita a installazioni dal tono gioioso e vivace.
Le opere, nelle tinte fluorescenti predilette da Halley, hanno un carattere esuberante e dinamico e sono racchiuse in uno schema che rimanda ai cicli di affreschi del Trecento e combinano il repertorio tipico della pittura dell’artista (celle, condotti, esplosioni) con riferimenti all’arte del passato, dal Rinascimento a Warhol.
La mostra è curata da Giuliana Altea e Antonella Camarda. “Nel cuore della Sardegna – dice Antonella Camarda – Halley ha creato qualcosa di simile a una sua cappella degli Scrovegni (o se si vuole alla cappella di Matisse a Vence)”. “L’installazione – afferma Giuliana Altea – esalta i contrasti di cui è fatta la pittura di Halley, al tempo stesso concettuale e decorativa, criticamente riflessiva e spettacolare”.
Il Museo Nivola possiede una collezione permanente di circa trecento sculture, dipinti e disegni di Nivola e organizza mostre temporanee incentrate in prevalenza sul rapporto fra l’arte, l’architettura e il paesaggio.
(photo Daniele Brotzu)

