Vino e mare: le più belle cantine d'Italia a picco sulle acque
Dal Nord al Sud, le mete da non perdere
Vini in vacanza, da degustare al tramonto sulle colline protese verso il mare, con panorami mozzafiato. Un'occasione da non perdere, non solo per la location e per l'ottimo "nettare degli dei", ma anche perché tutto è a km zero, perché il vino viene prodotto proprio lì, raccogliendo le uve da vigneti coltivati secondo i principi della viticoltura e baciati dalla brezza marina.
L'imbarazzo della scelta non manca: basti pensare che la quota dei "vini marittimi" italiani è in crescita e oggi rappresenta il 20% della produzione nazionale. Non c'è da stupirsi se si pensa che il Bel Paese è disegnato da 7500 chilometri di costa e che una Doc su tre si affaccia sul mare. Soprattutto bianchi e rosati, ma non mancano anche i rossi.
Sulle impervie colline di Riomaggiore, nelle Cinque Terre, Samuele Heydi Bonanini ha realizzato il suo sogno: i suoi vigneti hanno pendenze pari anche al 70 per cento. L'uva si carica sulla monorotaia e la più bassa quasi si tuffa in acqua. Tanto lavoro fa nascere una gemma enologica come lo Sciacchetrà, il vino passito della Liguria, che sa di dolce ma anche di salsedine, buccia di agrumi e frutti maturi con note speziate di pepe bianco. La minuscola cantina dell'azienda Possa, nel centro storico, fa assaggiare anche altre etichette: nascono tutte da vigneti fronte mare tra Riomaggiore e Monterosso, coltivati con uve autoctone come albarola, bosco, trebbiana, rossese, piccabon, bonamico.
Che dire, poi, dei vigneti a strapiombo sul mare, tra Positano e Amalfi. Qui, la viticoltura non è stata mai abbandonata, grazie a Marisa Cuomo e Andrea Ferraioli, con il loro Fiorduva, Furore bianco pluripremiato.
Tra le perle delle Eolie, si produce la Malvasia. Le vigne della cantina Tasca d'Almerita partono dalla storica Tenuta Regaleali a Sclafani e negli anni si è ramificata in molte altri territori della Sicilia, quali Salina. Restando sull'isola maggiore, Casa Planeta si erge in un contesto culturale e naturalistico d’eccezione tra il parco archeologico di Selinunte, la Valle dei Templi di Agrigento, il mare di Porto Palo e la Riserva Naturale del fiume Belice. D'estate gli ospiti possono vivere in pieno relax lo spettacolo della natura, degustando, in spiaggia, i vini prodotti dalla storica azienda siciliana.
La cantina di Donnafugata a Pantelleria è rivestita in pietra lavica tagliata a mano nella parte dedicata alla vinificazione e caratterizzata da soffitti a volta tipici dei dammusi in quella per l'accoglienza. Il tasting con vista sul Mediterraneo avviene nel territorio di produzione del Ben Ryé, uno dei vini iconici dell'azienda della famiglia Rallo.
Risalendo la penisola, si distingue Dattilo, che fa parte del comune di Cetraro, in provincia di Cosenza. Il suo nome deriva da un antico Dio della mitologia greca, e oggi gloria e fama sono legate ai vini della famiglia Ceraudo, pionieri dell'agricoltura biologica nella loro regione e, alla cucina del ristorante che prende il nome dell'antico borgo.
In Abruzzo, sospeso tra il litorale adriatico e il massiccio della Majella, si trova Feudo Antico. Qui il gruppo cooperativo Cantina Tollo ha realizzato il proprio progetto di accoglienza: oltre alle degustazioni, offre quattro camere e una spa.
Un'altra isola vanta una buona tradizione vinicola, la Sardegna. Qui la Contralta ha il mare nel proprio dna, anzi nel nome, che trae origine dal toponimo di una piccola spiaggia adiacente a uno dei due poderi della Tenuta che si trova sotto il monumento naturale della Roccia dell’Orso, di fronte alla Costa Smeralda, a Palau. I vitigni sono quelli autoctoni: Vermentino, Cannonau e Carignano. L'azienda dispone di due sedi, entrambe vista mare, nel nordest dell'isola e quella di Palau è aperta anche in orario serale per offrire degustazioni con vista sull'arcipelago de La Maddalena.
Affacciata sulla laguna di Porto Pino, Cantina Mesa è stata fortemente voluta da Gavino Sanna, il pubblicitario che ha basato la propria attività vitivinicola sul rispetto del prodotto e sull'appeal del territorio da cui prende vita: la costa sud-occidentale della Sardegna. Oggi la cantina rientra tra le proprietà di Gruppo Santa Margherita e offre visite e degustazioni sia fisiche sia virtuali.
Emozioni arrivano anche dalla Tenuta Argentiera. Il suo nome rievoca le miniere d'argento che un tempo si trovavano in Alta Maremma, la zona dove si trova la cantina, di pregio anche architettonico, che appartiene alla denominazione di Bolgheri. La proprietà è dell'imprenditore austriaco Stanislaus Turnauer, che si è innamorato di questi vini e di questa location.
Quindi, ovunque voi siate, prenotate con largo anticipo e vivete la vostra ora felice degustando una bollicina o un vino bianco fermo che profuma di sole e di sale.
(Foto Getty Images)