Tenetevi forte: ricordate la permanente Anni Ottanta? Be', è di ritorno!
Teste ricce e voluminose, come nei mai dimenticati Anni Ottanta: la permanete è di ritorno. E minaccia di restare a lungo... Preparate i bigodini!
Negli Anni Ottanta era quasi d'obbligo: che capelli erano infatti senza permanente? Il famigerato trattamento che arricciava chimicamente i capelli, facendone una massa voluminosa e voluttuosa, tutta mossa e capricciosa, era desiderato da (quasi) tutte le donne. E a esibirla orgogliose erano star come Brooke Shields e Madonna, Cher e Julia Roberts, Barbra Streisand e Glenn Close. E naturalmente le protagoniste dei film culto dell'epoca, Jennifer Grey di "Dirty Dancing" e Jennifer Beals di "Flashdance".
Adesso la permanente è di ritorno. Testoline gonfie e ricce sono state avvistate a più riprese, da Emma Stone (che si è presentata con gonfi ricci alla pre-cerimonia degli Oscar dell'anno scorso) a Olivia Munn, da Rihanna a Beyoncé e Lupita Nyong’O. Ora arriva anche il parere delle guru del settore, cone l'hair stylist americana Mara Roszak, che ha dichiarato: «Gli Anni Ottanta sono stati un periodo molto audace. Le donne lo erano e lo espressero in molti modi. Oggi è come se stessero reclamando quello stesso spazio, si tratta di prenderne possesso». E da Londra anche Lily Bunting-Branch, hair stylist del salone londinese Hershesons, lancia la tendenza.
Chi ha provato la permanente in quei ruggenti Ottanta ha terribili ricordi: chiome spesso rovinate per il calore eccessivo e il bagno chimico della permanente, effetto finale da cespuglio bisognoso di potatura.
La permanente del nuovo millennio promette però di essere molto, molto rispettosa del capello e meno arruffata di quella degli Anni Ottanta. Staremo a vedere. Pensando comunque che la prima permanente risale addirittura ai primi Anni del Novecento. Fu infatti l’8 ottobre 1906 quando un parrucchiere tedesco, Karl Ludwig Nessler, eseguì la prima permanente a Londra, davanti a un pubblico incuriosito, sulla moglie. Donna coraggiosa: i capelli venivano infatti trattati con un composto chimico a base alcalina e arrotolati intorno a bigodini in bronzo riscaldati con la corrente elettrica. I bigodini pendevano dall’alto, ciascuno pesava dai tre ai quattro etti ed era tanto caldo da bruciare spesso le ciocche. Altri tempi, per fortuna...
(La foto di Fergie dei Black Eyed Peas è di Getty Images)