La cucina italiana candidata a Patrimonio UNESCO

11 Novembre 2025

La cucina italiana candidata a Patrimonio UNESCO

La cucina italiana potrebbe essere la prima al mondo a conquistare il titolo di patrimonio dell'umanità, se il Comitato intergovernativo dell'organizzazione delle Nazioni Unite darà il via libera all'ingresso nella prestigiosa lista internazionale. Il verdetto è atteso tra l'8 e il 13 dicembre, quando la commissione si riunirà a New Delhi. Se sarà favorevole, sarà un primato storico.

Il riconoscimento UNESCO vale nel suo insieme e non per singole tecniche gastronomiche o rituali di festa come avvenuto per la Francia, il Messico e la Corea. Quindi riguarderà tutto quel mosaico di tradizioni, storie, ricette che ogni territorio della Penisola sa esprimere attraverso accoglienza, convivialità, sentimento e accudimento di chi quel piatto degusterà.

Dopo l'avvio dell'iter di candidatura iniziato a marzo 2023, con i ministri Lollobrigida e Sangiuliano e su impulso della Fondazione Casa Artusi, dell'Accademia Italiana di Cucina, del Collegio Culinario e della storica rivista La Cucina Italiana, il dossier, coordinato dal giurista Pier Luigi Petrillo, evidenzia come nel Bel Paese la pratica della cucina sia un elemento quotidiano, un modo di prendersi cura di sè e degli altri, ma anche di ricordare le proprie origini e mantenerle vive trasmettendole alle nuove generazioni. 

"La nostra cucina, piace, perché nasce al mercato ed è stata inventata dalle nostre nonne e bisnonne", commenta il fondatore di Eataly (la catena specializzata nella vendita di generi alimentari italiani) Oscar Farinetti. Orgoglioso anche Filippo La Mantia: "pasta e pizza sono i nostri simboli, anche all'estero", ricorda lo chef. Il collega Massimo Bottura sottolinea come, la cucina italiana sia "unica, un rito collettivo". "Anche una semplice caprese ci fa sognare", aggiunge Gianfranco Vissani.

(Foto Getty Images)

 

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