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Tutti i benefici del cruciverba

Le parole crociate sono uno dei giochi enigmistici più diffusi e antichi al mondo: ecco perché è utile farle.

Un cruciverba allunga la vita. Le parole crociate sono uno dei giochi enigmistici più diffusi e antichi al mondo. Nate il 21 dicembre di 107 anni fa e note allora come word-cross puzzle, sono ancora oggi un passatempo praticato in ogni angolo del pianeta e ad ogni età. I suoi benefici sono stati oggetti di studio, che hanno ribadito a chiare lettere l’efficacia di quello che si traduce in molto più di un semplice hobby.

Un autentico toccasana per il cervello. Lo ha testimoniato lo studio “Protect” pubblicato sull’International Journal of Geriatric Psychiatry nel 2019. I 19mila partecipanti furono sottoposti a test cognitivi per verificare livello di attenzione, memoria e ragionamento. Il risultato fu netto: chi era abituato a svolgere giochi di parole o numeri otteneva il miglior punteggio nel test. Chi era solito risolvere puzzle dimostrava addirittura un’età mentale inferiore di 10 anni rispetto a quella anagrafica.

Il cervello lavora meglio e per più tempo. Il cruciverba aiuta infatti a mantenere attive le nostre abilità di pensiero e attenzione, ad affrontare e tenere le redini di un ragionamento e non solo. Chi risolve regolarmente le parole crociate mantiene attiva la memoria, ritarda la demenza cognitiva e ha un vocabolario più esteso. Un altro studio, effettuato da scienziati della University of Exeter, esaminò diverse abilità cerebrali di persone over 50. Ai 17mila partecipanti venne chiesto anche se, e quanto frequentemente, si dedicassero alla risoluzione di cruciverba e giochi di parole. I risultati mostrarono come i partecipanti dediti all’enigmistica ottenessero risultati migliori nei test per la valutazione di attenzione, ragionamento e memoria.

Nel 2014 fu condotta invece un’altra indagine su 37 pensionati. Questi vennero divisi in due gruppi: il primo era composto da soggetti che eseguirono quotidianamente e per quattro settimane un cruciverba, mentre i partecipanti del secondo erano impegnati in attività diverse. I risultati stabilirono che le persone del primo gruppo migliorarono la Phonemic Verbal Fluency, ovvero la funzione relativa alla capacità di formulare strategie semplici, destinata in genere a diminuire con l’invecchiamento e nei soggetti con demenza.

(Foto: Getty Images)

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