Parole universali: eccone 7 il cui suono è molto simile in tutto il mondo
Quando è davvero facile capirsi. Fosse sempre così...
Non tutti sanno che esistono alcune parole "universali" che risultano (curiosamente) molto simili in molte lingue, tanto da non aver quasi mai bisogno di essere tradotte. Ne esistono almeno 7 e la ragione per cui questo accade può anche essere molto diversa per ogni singolo caso.
La prima parola universale è "mamma", che suona in modo molto simile in tante lingue diverse. Come ha spiegato anche il linguista Roman Jakobson, questa parola è legata allo sviluppo del linguaggio del bambino, la cui sperimentazione vocale lo porta a pronunciare per primi dei suoni come "ah" e "mmm", che ripetuti insieme ricordano molto la parola "mamma".
"Caffé" è una parola che ritroviamo quasi invariata in diverse parti del mondo (kofi, kahve, kava). In questo caso, però, la somiglianza dipende dal fatto che molte lingue hanno preso in prestito la parola turca kahve (derivante, a sua volta, dalla parola araba più antica qahua).
E che dire di "OK"? Da quando negli Stati Uniti è esplosa la moda delle abbreviazioni (intorno al 1830), ha impiegato poco ad affermarsi in tutte le lingue del mondo. La ragione non è certa: forse perché semplice, efficace, d'impatto e perché costituita da suoni presenti in tutte le lingue.
Anche l'esclamazione "huh?" è molto diffusa, forse perché, durante l'evoluzione delle diverse lingue, è stata riconosciuta come un suono perfetto per mostrare di non aver compreso qualcosa, ma senza interrompere la conversazione.
Come per la precedente, anche la parola onomatopeica "haha" (usata per descrivere una risata) è comune a molte lingue.
A sorpresa, tra le parole universali si inserisce anche "chitarra". Si tratta di una parola che ha avuto una lunghissima evoluzione, dal persiano e dal sanscrito, poi adottata da molte lingue per indicare strumenti simili.
Infine, tra le parole universali elenchiamo anche "pigiama". Una parola che indicava in lingua hindi e urdu un particolare tipo di pantaloni e che gli inglesi mutuarono dagli indiani dopo la colonizzazione.
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