Claudia Cardinale: la sua eredità

25 Settembre 2025

Claudia Cardinale: la sua eredità

Claudia Cardinale lascia in eredità al mondo la sua Fondazione omonima, attiva in Francia - più precisamente a Nemours, un comune di 12mila abitanti. La Fondazione invita gli artisti nei suoi spazi, per supportarli nel loro percorso, impegnato e creativo. Ma si tratta anche di un luogo che porta avanti le battaglie sostenute dall'attrice. "La Fondazione è anche la mia casa, un luogo da vivere in tutti i sensi", diceva Claudia Cardinale " un luogo di condivisione che si nutre della ricchezza di un territorio aperto al mondo".

"Le battaglie che ho protetto nella mia vita, come la difesa dei diritti delle donne e dell'ambiente, sono ancora vive e richiedono nuove energie per essere portate avanti nella società odierna. È da questo desiderio di trasmissione che è nata la Fondazione" sosteneva Cardinale. Uno degli obiettivi è quello di invitare gli artisti negli spazi della Fondazione stessa: la residenza dà come frutto un'opera che viene presentata prima a Le Picardeau (un locale lì vicino), per poi viaggiare fino ad attraversare il Paese e in alcuni casi a varcarne anche i confini.

In questo modo, il progetto che Claudia Cardinale aveva avviato molto prima della sua morte, contribuisce allo sviluppo culturale del luogo a cui appartiene.  Vuole infatti apportare dei benefici sul territorio, trasformando gli esercizi vicini in luoghi di incontro . Il progetto ORA, in questo, risulta essere fondamentale. Nell'oratorio del castello della città, le opere degli artisti trovano infatti uno spazio sicuro per aprirsi alla collettività. L'istituzione inoltre vuole collaborare con i più giovani, con chi sta ancora sperimentando capacità e desiderio di emergere.

La direzione della Fondazione Claudia Cardinale è adesso nelle mani di Claudia Squitieri, figlia dell'attrice e del regista e sceneggiatore Pasquale Squitieri, e Perrin Gamot. Fra gli obiettivi del progetto, c'è anche quello di sostenere le artiste donne, ancora troppo sottovalutate dal sistema, le residenze a loro dedicate, il presente e il futuro dell'ambiente. 

Intanto, ha avuto una bella risonanza la mostra di Friedrich Andreoni nell'oratorio del castello di Nemours (ancora visitabile). L'installazione sonora site-specific, è il punto di partenza per riflettere sull'attualità che viviamo e la necessità di saperci (ri)adattare fluidamente davanti alle avversità. Per il progetto ORA, il creativo italiano ha realizzato un nastro magnetico che avvolge la sala storica. Su questo, è stata incisa la voce di un muezzin palestinese che pronuncia la parola "sabr". Il risultato è un canto dalla vibrazione profondissima.

(foto Getty Images)

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