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Russell Crowe: l'incredibile trasformazione

Nel nuovo film "Nuremberg" l'attore è irriconoscibile

Russell Crowe sempre più attore e rockstar e  meno bel tenebroso. Eh, sì, lo dimostrano le prime immagini di "Nuremberg", film a sfondo storico incentrato sul processo di Norimberga, in cui l'attore interpreta uno degli imputati, Herman Wilhelm Göring, generale e criminale di guerra tedesco, principale luogotenente di Adolf Hitler. Energico e determinato, fu spesso decisivo nelle fasi iniziali del nazismo, fino alla presa del potere e alla costituzione del Terzo Reich.

Ebbene, in questi scatti, Russell Crowe appare imbolsito, ma con un simpatico sorriso stampato sul viso paffutello, a dimostrazione che poco gli importa dei chili di troppo, che se ne infischia  altamente del 'phisique du rôle' da divo sex symbol che l'ha reso un'icona dai tempi de "Il gladiatore". Del resto, lo  ha già fatto in passato, quando, rispose  per le rime al conduttore  statunitense Howard Stern, che lo aveva deriso dicendo "io lavoro duro per essere magro e restare in forma". La replica fu autoironica: "io posso sollevare il giovane Howard…  lui non può dire lo stesso".

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Basato sul libro di Jack El-Hai "Il nazista e lo psichiatra", "Nuremberg" racconta la storia di Douglas Kelley (interpretato da Rami Malek) il tenente colonnello che nel 1945 vegliò sulla salute mentale dei gerarchi nazisti, seguendoli dall'istruzione fino alle prime fasi del  celebre processo. Potè studiarli da vicino, li sottopose a un'imponente mole di test e raccolse interi quaderni di appunti rimasti finora inediti, prese nota di vezzi, debolezze e meschinità. Le conclusioni della sua indagine furono sorprendenti: i nazisti non erano fantocci che "obbedivano agli ordini", ma persone ambiziose, aggressive, intelligenti e spietate "come uomini d' affari".  Il "germe" nazista che aveva sperato di trovare, disse, "non esisteva". 

Parlando del progetto, Russell Crowe ha dichiarato: "spesso le cose che mi attraggono sono le cose che mi terrorizzano. Sono rimasto colpito dalla sceneggiatura. Ho accettato con entusiasmo, ma alla fine ero emotivamente esausto. Come interpretare una persona del genere? Quando mi pongo questo tipo di domande, di solito è quello che mi attrae".

Il regista James Vanderbilt spiega perché ha voluto realizzare un film sul processo di Norimberga raccontato dal punto di vista di Kelley: “l'ho studiato a scuola, quindi conoscevo i fatti di base, ma non appena ho letto della relazione tra questi due uomini (Göring e Kelley) sono stato davvero attratto dall’idea di raccontare una storia personale tra loro e del modo in cui si sono scontrati in questo crocevia della storia.”

Nel cast, anche Michael Shannon ( il giudice della Corte Suprema Robert H. Jackson, il procuratore capo del processo), Richard E. Grant, John Slattery, Colin Hanks, Leo Woodall e Lydia Peckham.

(foto Getty Images)

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