Loading

#Iorestoacasa: e l'arte arriva on line

Per non rinunciare alla bellezza (e al conforto che può dare) i musei ci raggiungono tra le pareti di casa: mettendo on line le loro più eccezionali opere d'arte

Bisogna stare in casa, in questi tempi di coronavirus e precauzioni indispensabili per il bene di tutti. 

Però, anche tra le pareti di casa, possiamo godere di tutto il conforto che l'arte e la bellezza possono regalarci. Infatti, anche se non è possibile recarsi nei musei, sono proprio i musei a entrare nelle nostre case, e portare sulle nostre pareti i loro più grandi capolavori.

Infatti, accompagnati dall’hashtag #iorestoacasa, sono numerosi i musei e le istituzioni culturali che postano on line le opere in loro possesso: la lista si fa più lunga di ora in ora, e comprende i Musei Reali di Torino, Pompei, il Colosseo, gli Uffizi, Palazzo Reale di Napoli, il Museo Egizio, il museo d’arte orientale di Venezia, Capodimonte, solo per citarne alcuni. (Foto Getty Images)

Visualizza questo post su Instagram

Avremmo voluto farvi vedere la mostra di Lartigue con i vostri occhi, ma in attesa che apra... la scoprite con i nostri! . Sapevi che #JacquesHenriLartigue ha tenuto per tutta la sua vita diari e album fotografici in cui ha custodito i momenti più belli? Gite in barca, passeggiate in città, pomeriggi in compagnia di amici e famigliari: come questo scatto del 1938 in cui il cugino André Haguet viene “ingaggiato” in un’onirica caccia alle #farfalle nella foresta di Ramouillet . Credit foto: Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL . #iostoacasa #museichiusimuseiaperti #treoci #casadeitreoci #linvenzionedellafelicità #lartiguetreoci #bnw #bnwphotography

Un post condiviso da Casa dei Tre Oci (@casa.dei.tre.oci) in data:

Visualizza questo post su Instagram

#Botticelli, Giuditta e la sua ancella tornano a Betulia, 1470 ca. #Uffizi Chissà quante volte avrete visto questo dipinto di Botticelli, agli #Uffizi oppure sfogliando un libro d’arte! La scena raffigura Giuditta e la sua ancella Abra mentre ritornano a Betulia, dopo aver ucciso Oloferne e averne deposto la testa in un cesto. Soffermiamoci per un momento su un dettaglio: l’ancella sta portando, appesi al braccio, due fiaschi... Il fiasco impagliato, raffigurato da Botticelli, sembra essere stata un’invenzione toscana della fine del ‘300. Per proteggere il vetro dagli urti e per mantenere intatte le qualità del vino, il recipiente venne rivestito fino al collo con cordicelle di erba palustre intrecciata, comunemente chiamata sala. I maestri vetrai che realizzavano sia il recipiente in vetro che il rivestimento erano chiamati “fiascai”. A Firenze, lungo via de’ Calzaioli, ancora oggi una targa con su scritto “Canto dei Fiascai” indica il luogo dove molti di questi artigiani avevano le loro botteghe. Nel Rinascimento il fiasco divenne anche il protagonista di una nota festa popolare, il Carro Matto, che celebrava, il 29 settembre, l’arrivo del vino novello “infiascato”. #AntichiMestieri • E N G: How many times you have seen this painting by Botticelli, at the Uffizi or in an art book! The scene depicts Judith and her handmaid Abra after killing Holofernes and putting his head in a basket. Let us linger on a detail for a moment: the handmaid is carrying two wicker bottles... Allegedly a Tuscan invention from the late 1300s, this kind of wicker bottle depicted by Botticelli is called “fiasco”. To protect the glass and save the quality of wine, the “fiasco” was wrapped up to its neck with braided blades of swamp weed, commonly called “sala”. The master glassmakers who made both the glass bottle and its coating were called "fiascai". In Florence, on a wall along via de’ Calzaioli, an inscription still reminds that many “fiascai” used to have their shops there. In the Renaissance, the “fiasco” also became the subject of a well-known popular festivity called “The Crazy Cart”, which celebrated, on September 29, the arrival of new wine stored in “fiasco” bottles.

Un post condiviso da Gallerie degli Uffizi (@uffizigalleries) in data:

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.