Prince è stato trovato senza vita nella sua casa in Minnesota giovedì 21 aprile. E da quel momento sono cominciate le congetture sulle cause che possono averlo portato alla morte l’artista 57enne, tra cui anche un’overdose da Percocet, un forte antidolorifico. A provare a ricostruire gli eventi provato anche il cognato Maurice Phillips, che sostiene che il cantante non avesse dormito nei sei giorni precedenti la sua morte: «Ha lavorato per 154 ore di fila. Ero con lui nel corso dell’ultimo weekend, per me è sempre stato un buon cognato».
Poche ore di sonno
Sull’argomento si è espresso anche l’ex manager Kerry Gordon: «Prince non era una persona come tutte le altre. Poteva andare avanti con molte meno ore di sonno rispetto a tutti quanti noi. E lo abbiamo fatto tante volte. Ci sono stati periodi in cui andavamo avanti per tre giorni senza dormire. E non penso che un periodo di insonnia di sei giorni possa essere stato un fattore determinante della sua morte».

