Una sola visita difficilmente sarà esaustiva, perché ogni padiglione meriterebbe qualche ora di approfondimento invece si rischia di correre trascinati dalla folla e passare del tempo in coda pronti a vedere il padiglione successivo troppo velocemente.
Si passa più tempo in coda?
In effetti potrebbe essere il rischio, per questo occorre sia avere l’occhio lungo che cercare di visitare i padiglioni meno affollati, sia non perdersi i messaggi profondi per la troppa fretta. Di certo sarebbe una cosa più saggia prendersi magari due giorni o chi ha la fortuna di abitare vicino andarci magari dopo le 19 più volte (costa solo 5 euro) e concentrarsi su uno o due visite mirate.
Cosa vedere?
Ci sono padiglioni, a nostro avviso, da non perdere sia per il contenuto artistico/poetico sia per i messaggi profondi. In questo sicuramente da non mancare è quello della Svizzera, con il suo messaggio che è davvero un pugno nello stomaco nella società dell’egoismo dei dominanti. Il Giappone è il più poetico, i suoi messaggi profondi di comunità sono davvero molto belli e ci si diverte anche. Israele e la Thailandia, la Germania (di cui vi mostriamo un video dello show) e la Cina. Tutti, per ragioni diverse, da non perdere.
Ci resta la speranza
La gioia dei giovani e la voglia di comunicare, di presentare le proprie realtà o di propagare i propri messaggi passa anche oltre la retorica della comunicazione di stato e oltre al souvenir (che in fondo non è certo il demonio). I profondi messaggi di fratellanza tra culture, vedere gli incontri nel decumano, impressionante per dimensioni, tra le varie culture dove dominano i sorrisi è ben augurante per chi, come noi, crede in un mondo migliore. Il padiglione del Nepal ancora in lavorazione e completato dagli italiani nel minimo per poterlo aprire a causa dell’ovvio ritorno verso casa ad aiutare la ricostruzione, da speranza. Gli abbracci e i sorrisi di tutti i giovani, i ringraziamenti per chi ha voluto incontrare le loro culture così diverse. Le proposte per migliorare tutto a partire dalla sostenibilità dell’alimentazione e dai grandi progressi di civiltà che possiamo fare sono li solo da prendere. Certo nessuno di noi è Alice nel paese delle meraviglie, l’Expo è anche un grande parco di divertimenti se lo si prende superficialmente… ma potrebbe anche essere una grande occasione per trasformare il nostro stare in questo mondo da esseri che usano a specie che salvaguarda il miracolo della nostra Terra.