33 navigatori solitari e un italiano protagonisti della regata più estrema al mondo
È partita la Vendée Globe, una regata unica che unisce l'amore per il mare e l'ambiente alla passione per la vela.
8 dicembre, Les Sables d’Olonne. È in un’atmosfera surreale, silenziosa, che 33 velisti hanno dato il via alla Vendée Globe, la regata più temeraria di sempre. In solitaria per 24.296 miglia nautiche (ovvero 44.996 chilometri), queste persone incredibili attraverseranno 3 capi – Buona Speranza in Sud Africa, Leeuwin in Australia e Horn in Sudamerica – e 3 oceani – Atlantico, Indiano, Pacifico. Senza nessuna fermata. Senza nessuna assistenza. Saranno soli con un’unica idea in testa: salvaguardare l’ambiente e il mare che è la loro unica ragione di vita.
Tra i 33 skipper senza paura, figura anche un italiano: si tratta del 44enne Giancarlo Pedote, che guiderà il Prysmian Group. In tutto sono 27 uomini e 6 donne, per un totale di 9 nazionalità rappresentate nella flotta e 19 scafi dotati di alette per spiccare il volo sull’acqua. Tre mesi lontano dalla terra ferma e dagli affetti più cari… queste persone hanno sogni fatti di salsedine e il loro habitat naturale galleggia.
Un vero giro del mondo unico nel suo genere. Il record da battere è quello fissato da Armel Le Cléac’h nel 2017: 74 giorni, 3 ore, 35 minuti e 46 secondi per terminare la regata. Grazie alle nuove tecnologie, gli esperti del settore sono convinti che il giro possa terminare in 70 giorni, con 35 nodi di velocità massima e 600 miglia nautiche percorse in 24 ore.
“Per me questo giro del mondo è un’opportunità unica ed eccezionale di riflessione e conoscenza di me stesso. So che sto andando a fare qualcosa di unico e ammetto che negli ultimi giorni ho cercato di non farmi troppe domande, per non essere sopraffatto dalle emozioni. Mi rendo conto che sono partito per una regata straordinaria, che avevo in mente da molto tempo. Il mio obiettivo è arrivare alla fine e finché non taglierò il traguardo di questa Vendée Globe, non ci crederò“, queste sono state le parole di Giancarlo Pedote, unico italiano della flotta estrema.
“Sono pronto. So che umanamente questo viaggio intorno al mondo rischia, in un certo modo, di trasformarmi. So che questa esperienza mi farà capire la fortuna delle cose belle che ho a terra”, ha aggiunto Giancarlo. La sua speranza si fa ancora più grande se vista sotto la lente della pandemia che stiamo vivendo. Loro da soli in mare, mentre il mondo sta lottando contro il virus, per dare un segno chiaro che la Terra ha bisogno del nostro aiuto per combattere tutte le sfide.
(Foto Getty Images)

