19 Luglio 2025
Il 19 luglio 1992 la mafia uccideva Paolo Borsellino, coraggioso magistrato siciliano (era nato a Palermo, nel quartiere della Kalsa, il 19 gennaio 1940).
A soli 23 anni era stato il magistrato più giovane d'Italia. Con Giovanni Falcone aveva combattuto senza posa la mafia, e proprio poco dopo la morte di Falcone, era stato vittima di un agguato mafioso. Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, si era recato in via D'Amelio, per far visita alla madre. Qui una Fiat 126 imbottita di tritolo lo uccise con cinque agenti di scorta.
Molte sono le sue frasi da non dimenticare mai, per tener dritta la schiena. Eccone 3:
«È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola»
«È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti»
«Non sono né un eroe né un kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento… Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno»
(Foto Getty Images)
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