31 Maggio 2019
Il burn out, fenomeno che colpisce migliaia di persone l’anno, è stato riconosciuto ufficialmente come una sindrome. Lo ha confermato l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che dichiara come lo stress cronico possa portare diversi problemi sia a livello fisico che mentale.
Ma cos’è esattamente il burn out? Il termine deriva dall’inglese e significa “bruciato, fuso” e vuole indicare una persona con forte stress emotivo. Questo fenomeno colpisce specialmente le professioni di aiuto come - per esempio - infermieri e poliziotti che arrivano ad avere un senso di rifiuto verso il proprio lavoro.
Durante l’11esima revisione della classificazione internazionale delle malattie, il burn out è stato riconosciuto come “fenomeno professionale” a differenza della dipendenza dei videogames, ritenuta adesso una vera e propria patologia. L’Oms infatti inserisce lo stress da lavoro come uno dei “fattori che influenzano la salute o il contatto con i servizi sanitari”: in altre parole una sindrome per cui le persone contattano i vari servizi medici per disturbi che non sono ritenute malattie.
«Il burn out è definito nell’ICD-11 come una “una sindrome concettualizzata come conseguenza dello stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo"» si legge in una nota dell’Oms. Tutto ciò è caratterizzato da tre fattori:
- sentimenti di esaurimento
- lontananza mentale dal proprio lavoro
- ridotta efficacia professionale
L’Oms ci tiene a precisare che «Il burn out si riferisce esclusivamente a fenomeni nel contesto occupazionale e non è applicabile per esperienze in altri ambiti di vita».
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