25 Febbraio 2023
Il Victoria & Albert Museum ha completato l'acquisizione dello sterminato archivio di David Bowie a sette anni dalla sua scomparsa: ben 80mila pezzi fra lettere, costumi, foto e altri oggetti riconducibili alla vita e alla carriera di uno dei musicisti simbolo della storia del rock, del pop britannico e mondiale. Materiale prezioso per una mostra permanente, che vedrà la luce grazie all'approvazione degli eredi della star inglese e alle generose donazioni da circa 12 milioni di sterline, della Blavatnik Family Foundation e della Warner Music Group.
Il prestigioso V&A aprirà una nuova sezione presso il Queen Elizabeth Olympic Park, l'area delle ultime Olimpiadi tenutesi a Londra nel 2012, zona est della capitale, cuore creativo di questi ultimi decenni, non troppo lontano da Brixton, sobborgo meridionale un tempo popolare della metropoli che diede i natali a Bowie l'8 gennaio 1947 e che nel lontano 1962 offrì il primo palcoscenico al suo genio eccentrico ed eclettico, ancora da adolescente. "Diventare i custodi di questi archivi incredibili e avere il potere di aprirli al pubblico è un sogno che si realizza", ha commentato il direttore Tristram Hunt.
Il 'David Bowie Centre for the Study of Performing Arts', metterà a disposizione del pubblico anche elementi inediti "del processo creativo di un innovatore della musica e di un'icona della cultura pop", ha aggiunto Hunt. La collezione, comprenderà non solo manoscritti di testi musicali, spartiti, missive, strumenti, ma anche costumi come quelli resi celebri dall'album Ziggy Stardust, anno 1972, o dai concerti dell'Alladin Sane Tour del '73. Ad arricchire il museo permamente, anche foto e ritratti realizzati da alcuni dei maggiori fotografi del XX secolo quali Terry O'Neill, Brian Duffy o Helmut Newton.
(Foto Getty Images)
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