John Lennon: il suo assassino adesso si scusa con Yoko Ono
Mark Chapman uccise Lennon l'8 dicembre 1980. Oggi, dalla prigione, confessa: Mi dispiace per il mio crimine. Non ho scuse
L'assassinio di John Lennon è una tragedia impossibile da dimenticare.
Era l'8 dicembre 1980 quando la vita del celebre musicista aveva fine. A sparargli, tra il verde del Central Park di Manhattan, proprio davanti la casa della star, il Dakota Building, era stato tale Mark Chapman. Cinque colpi di pistola che avevano posto fine alla vita dell'ex Beatle di fronte agli occhi attoniti della moglie, Yoko Ono.
Chapman fu arrestato e da allora sconta in carcere la sua pena. Più volte (per l'esattezza undici) l'uomo ha richiesto la libertà vigilata. Ogni volta, la sua richiesta è stata respinta, perché giudicata dalla Corte come «incompatibile con il benessere e la sicurezza della società».
L'assassino di Lennon ha così trascorso trent’anni di pena nel carcere di Attica (stato di New York) e si trova adesso nella prigione di Wende. L'ultima udienza sul suo caso si è svolta il 19 agosto di quest'anno e solo adesso sono emersi dei dettagli su quanto accaduto durante la discussione con i giudici in questa occasione.
L'agenzia di stampa PA Media ha infatti rivelato che Chapman per la prima volta ha chiesto scusa alla vedova di Lennon, Yoko Ono. Le sue parole però possono solo riaprire ferite mai del tutto guarite. Chapman ha infatti dichiarato: «Sapevo che era sbagliato e l'ho fatto per la gloria. Una parola, solo gloria... Voglio solo ribadire che mi dispiace per il mio crimine. Non ho scuse. L’ho fatto per la gloria personale. Penso che sia il peggior crimine che si possa commettere ai danni di qualcuno che è innocente».
Chapman ha finalmente ammesso di aver compiuto un «atto spregevole» e «piuttosto inquietante». Tragico per la sua futilità il movente: «L'ho assassinato perché era molto, molto, molto famoso e questo è l'unico motivo ed io ero molto, molto, molto, molto, molto in cerca di gloria personale, molto egoista». E ha aggiunto, circa Lennon: «Era estremamente famoso. Non l'ho ucciso a causa del suo carattere o del tipo di uomo che era. Era un uomo di famiglia. Era un'icona. Era qualcuno che parlava di cose di cui ora possiamo parlare ed è fantastico».
Parole terribili, che non potranno che avere ferito ulteriormente Yoko Ono, a proposito della quale Chapman ha detto: «Mi dispiace per il dolore che ho causato a Yoko Ono. Ci penso tutto il tempo».
Finora, Yoko Ono non ha rilasciato nessuna dichiarazione in proposito.
(Foto Getty Images)