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In Giappone la buccia di banana si mangia… ed è buonissima!

Le banane sono ottenute grazie a una particolare tecnica di congelamento: la buccia diventa così morbida e dolce

Siamo abituati a pensare alla banana come a un frutto tropicale: diffusissima in Italia e apprezzata in tutto il mondo, la banana cresce generalmente a temperature di 27°C, in particolare nelle zone del Centro e Sud America. In Giappone però, un’azienda ha fatto una scelta decisamente insolita, congelando le piante di banani e tenendole a -60°C. La D&T Farms infatti, situata nella prefettura di Okayama, prima congela le piante e poi le ripianta in un clima favorevole allo sviluppo, appunto di 27°C. Una volta trapiantati, i banani crescono molto velocemente e il brusco sbalzo di temperatura, insieme alla crescita accelerata, produce una banana con una buccia sottile, molto dolce e morbida. In altre parole la buccia della banana non matura e diventa dura come siamo abituati a conoscerla noi, ma è un tutt’uno con l’interno del frutto e la si può mangiare.

Questa tecnica è stata denominata “freeze thaw awakening”, qualcosa come “congelare, scongelare, risvegliare”, e produce una particolare qualità di banana chiamata Mongee. Nei negozi giapponesi queste banane sono molto costose (circa 5 euro a banana), ma col tempo, assicura la D&T Farms, la produzione aumenterà e i prezzi scenderanno. Attualmente ben il 99% delle banane in Giappone sono importate.

Dal canto suo l’azienda giapponese assicura i consumatori che le banane sono coltivate senza l’utilizzo di pesticidi e che le Mongee hanno più nutrienti rispetto alle tradizionali banane: c’è triptofano, un amminoacido essenziale, zinco, vitamina B6, magnesio e più zucchero.

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