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Viaggi nel tempo? Realizzato il primo Wormhole in miniatura

Un prototipo di un cunicolo spaziotemporale è stato realizzato per migliorare le prestazioni dei processori. Si apre così la strada dei viaggi spaziotemporali.

Chi non ha mai sognato di viaggiare nel tempo? Fantascienza, ma forse non ancora per molto. Proprio dall’Italia infatti, precisamente da Napoli, arrivano importanti scoperte che potrebbero spalancare le porte ad un mondo nuovo, finora relegato al nostro immaginario, quello dei viaggi spazio-temporali.

Nell'Università Federico II di Napoli è stato realizzato un mini Wormhole. Si tratta, in termini scientifici, di un ponte di Einstein-Rosen, o anche cunicolo spaziotemporale e, come si intuisce da questa ultima definizione, è una sorta di “scorciatoia” dello spaziotempo che consentirebbe di percorrere una distanza da un punto ad un altro dell’universo, ad una velocità maggiore di quella della luce.

Per capire meglio di cosa si tratta, non possiamo non fare riferimento ad una delle teorie di Einstein sulle quali si è basato il lavoro dei ricercatori: l’energia non si crea né si distrugge ma si trasforma trasferendosi da un corpo all’altro. I buchi neri, però, fanno eccezione, giacché non trasferiscono energia, sebbene la assorbano. Cosa succede quindi? L’ipotesi più accreditata è quella secondo cui tale energia verrebbe come risucchiata da buchi che caratterizzano lo spaziotempo, ossia i Wormhole, senza che poi essa riesca a tornare indietro. L’esempio più utilizzato per rendere tale idea è quello di una mela che una volta caduta a terra non può risalire verso l’alto.

La riproduzione del Wormhole, però, riguarda per ora non il tempo ma lo spazio. Essa è stata realizzata allo scopo di velocizzare la trasmissione dei dati nei processori, aumentandone la velocità. Il prototipo si presenta come un piccolo tunnel con all’interno il vuoto e realizzato con il grafene, il materiale più piccolo al mondo. Al suo interno, la materia inserita viene risucchiata e portata dall’altra parte ad una velocità pari a quella della luce. Tali ricerche gettano le basi per ulteriori studi relativi alla trasmissione di energia, oltre che nello spazio, anche nel tempo. 

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