Ignoriamo deliberatamente il futuro: la scienza ci spiega il motivo
Si tratterebbe di una mancanza di curiosità sia nelle cose negative che in quelle positive.
Prevedere il futuro è uno dei più grandi desideri dell'umanità. Se riuscissimo a leggere il futuro nella sfera di cristallo si risolverebbero molti problemi, ma di sicuro ci si priverebbe delle eventuali sorprese, negative e positive, che la vita ci offre. Insomma, si avrebbe una visione complessiva delle cose, ma sembra proprio che a molte persone questa particolare onniscenza non interessi proprio, anzi.
Gerd Gigerenzer del Max Planck Institute for Human Development di Berlino e Rocio Garcia-Retamera della University of Granda hanno effettuato una ricerca che ha dato dei risultati decisamente inaspettati. Gli studiosi hanno infatti sottoposto ad un sondaggio un campione di adulti tedeschi e spagnoli: a loro è stato chiesto quanto fossero disposti a conoscere gli eventi della loro vita futura. Dal sesso del nascituro a quanti anni avrebbero vissuto con esattezza, dal risultato della partita fino a future eventuali malattie. Dai risultati è emerso che più dell'85% del campione non voleva conoscere il futuro. Gli studiosi si sono mostrati sorpresi visto che le persone coinvolte non solo non erano interessate a sapere delle novità negative, ma nemmeno quelle positive. In altre parole quasi la totalità del campione preso in esame vuole ignorare il proprio futuro.
La ricerca, denominata “Cassandra's Regret: The Psychology of Not Wanting to Know” è stata pubblicata sulla rivista di settore Psychological Review e ha riscontrato molta curiosità da parte sia del mondo scientifico che dell'opinione pubblica. Come si nota dal titolo si fa riferimento a Cassandra, la dea greca che prevedeva il futuro, malvista proprio per le tante sventure che poteva prevedere. Si legge dallo studio pubblicato che “l'ignoranza è generalmente dipinta come uno stato mentale non voluto. Ma a volte le persone consapevolmente non vogliono sapere e mostrano, al contrario, una carenza di curiosità. Noi proponiamo la teoria della deliberata ignoranza, che investe sia i sentimenti positivi che vengono dal conoscere in anticipo eventi piacevoli, sia quelli negativi". In altre parole lo studio riqualifica una sorta di "sana ignoranza".
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