06 Dicembre 2024
C'è tutta l'emozione che solo i libri più appassionanti riescono a regalare, nell'appuntamento di Radio Monte Carlo "Il Segnalibro".
Ogni domenica, alle 12 viaggiamo alla scoperta dei libri da non perdere. Nuovi romanzi e volumi da riscoprire. Pagine per commuoverci, ridere, imparare ed emozionarci sempre. Con le interviste agli autori più amati.
Tutto il piacere di leggere per un appuntamento imperdibile. Solo su Radio Monte Carlo.
I libri di domenica 8 dicembre
Stefano Gallarini, Robot. Come sono entrati nella nostra vita, scritto con Massimo Triulzi, NuiNui
Perché, sin da bambini, siamo così affascinati dai robot? Perché, sin dalla notte dei tempi, l’uomo ha sempre sognato di creare un suo doppio attraverso la materia? La figura del robot è intimamente legata a quella dell’uomo che prima ha potuto solo immaginare le fantastiche creature meccaniche attraverso la letteratura e il cinema e poi ha cercato di crearle davvero, con ogni mezzo a sua disposizione, dai primi vagiti della meccanica sino all’avvento elettronica. Golem, automi, robot giganti a protezione della terra, droidi spaziali, animatroni e androidi da compagnia, i robot hanno da sempre popolato il nostro immaginario collettivo. Ma ora le cose stanno cambiando e in punta di piedi, senza neppure che ce ne si sia accorti, le macchine pensanti iniziano sempre più a entrare davvero nelle nostre case. L’avvento delle Intelligenze Artificiali sta rendendo i robot capaci di azioni sempre più complesse e persino di stabilire un rapporto di comunicazione ed empatia con l’uomo. Siamo pronti per condividere la nostra vita con macchine senzienti? Questo volume nasce per raccontare la storia e l’evoluzione del robot in una chiave più umanistica che tecnologica, indagando su questo strano, eterno e affascinante rapporto tra l’uomo e la macchina.
Melania G. Mazzucco - Silenzio - Le sette vite di Diana Karenne - Einaudi Supercoralli
Nelle sue molte vite, Diana Karenne è stata qualsiasi cosa: straniera misteriosa, femme fatale, zingara, cantante, imprenditrice cinematografica, spia, suora strappata al convento, santa, contessa, regina, zarina. Prima che il tempo ne cancellasse ogni ricordo, fra il 1916 e il 1919 è stata soprattutto la piú affascinante diva del cinema muto italiano.
Ma non solo. Scrive lei stessa i soggetti dei suoi film, inizia a dirigerli, diventando una delle prime registe cinematografiche della storia, e da un certo punto in poi li produce come imprenditrice. Irrequieta e sfuggente, Diana si destreggia fra aristocratici, diplomatici, produttori dalla fama di banditi, attori a caccia di conquiste, sempre inseguita dal sospetto di essere una spia. Si sposta da Roma a Torino, da Milano a Napoli e Genova. È ammirata dalle spettatrici, che vedono in lei un modello di libertà e indipendenza, e temuta dagli uomini per l’imprevedibilità e gli amori tempestosi. Nulla rivela del suo passato, in nessun luogo mette radici. Crede per prima alle bugie che racconta, fino a creare una realtà alternativa, e una donna nuova: Diana Karenne, appunto. Nel dopoguerra però l’industria del cinema italiano entra in crisi, e nel 1921 Diana si trasferisce a Parigi e poi a Berlino. Lí ci sono gli esuli dalla Russia bolscevica, e la sua origine la costringe a fare i conti con la sua identità. A differenza delle altre stelle del cinema muto, non è tanto il passaggio al sonoro a chiudere la sua carriera di attrice, quanto l’irresistibile desiderio di scomparire, di diventare ancora un’altra donna: la musa mistica e la compagna di un poeta russo a cui sacrificare la sua arte. Sembrava destinata all’oblio, Diana Karenne, ma in questo romanzo, nato come i suoi successi piú memorabili da un’indagine avvincente e lunga anni, Melania Mazzucco ce la restituisce in tutta la sua vitale contemporaneità.
Melania G. Mazzucco è autrice di Il bacio della Medusa (1996), La camera di Baltus (1998), Lei cosí amata (2000, Premio Napoli), Vita (2003, Premio Strega), Un giorno perfetto (2005), La lunga attesa dell’angelo (2008, Premio Bagutta). Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio-Tobino come Autore dell’Anno, nel 2020 il Premio John Fante alla carriera e nel 2023 il Premio Matilde Serao alla carriera. Per Einaudi ha inoltre pubblicato: Limbo (2012, Premio Bottari Lattes Grinzane, Premio Elsa Morante, Premio Giacomo Matteotti); Il bassotto e la Regina (2012, Premio Frignano Ragazzi 2013); Sei come sei (2013); Il museo del mondo (2014); Io sono con te (2016, Libro dell’anno di Fahrenheit, Radio 3), L’architettrice (2019, Premio Capalbio, Premio Alassio, Premio Dessí, Premio Alvaro Bigiaretti, Premio Mastercard, Premio Stresa, Premio Io Donna - Eroine d’oggi, Premio Manzoni, Premio Righetto, Premio Silvia Dell’Orso), Self-Portrait (2022, Premio I fiori blu) e la pièce teatrale Dulhan - La sposa (2023). A Tintoretto, Melania Mazzucco ha dedicato, oltre al romanzo La lunga attesa dell’angelo, il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei ideato e scritto per Sky Arte, e Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana(Einaudi 2023) che nella sua prima edizione del 2009 vinse il Premio Comisso.
Lucia Perrucci - Nelle case dei morti non ci sono scale - Mondadori
Sono passati due anni dall’ultima volta in cui Dodo ha visto i suoi cugini e lei, la nonna, nella sua casa in Puglia. Due anni dall’incidente in cui metà della villa è stata divorata dal fuoco. Dodo non ha mai voluto ripensare a quel giorno, alle fiamme, a lei, che ancora abita quella casa, ma che già sembra lontana. Adesso che la famiglia si è riunita, però, non può fare a meno di tornare in quel luogo ancora una volta. E ancora una volta nessuno le crede. Ma quando strani avvenimenti cominciano a funestare la villa e gli adulti sono troppo presi dai loro litigi per accorgersene, toccherà ai ragazzi affrontare la minaccia. E per farlo Dodo, suo fratello Giulio e i cugini Cesare, Camillo e Cecilia dovranno entrare nel ventre scuro dell’edificio, nella parte bruciata, proibita e nascosta, in cui tutto si confonde e si distorce, come animato dalla casa stessa. O da lei. Perché in fondo le case somigliano sempre a chi ci abita dentro. E se non capiranno in fretta che cosa vuole, la casa finirà per divorarli tutti, dal primo all’ultimo.
Lucia Perrucci è cresciuta in Puglia, tra ulivi, gatti e rullini. Innamorata da sempre delle storie, ha studiato Lettere a Bologna e sceneggiatura alla masterclass del Giffoni Film Festival. Oggi scrive e insegna a scuola, dove adora alla follia i suoi studenti, che la ispirano a trovare sempre le idee più interessanti. Con Mondadori ha pubblicato La prodigiosa macchina cattura anime di Cassandra Apollinaire.
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