Alain Delon, buon compleanno
Attore per caso, è tra i grandi del cinema internazionale. Ma non ha mai voluto essere una star
Alain Delon nasce l'8 novembre 1935 a Sceaux, nell'Île-de-France: il suo nome per intero è Alain Fabien Maurice Marcel Delon.
Il padre è direttore di un piccolo cinema di quartiere, la madre commessa di farmacia. Dopo il divorzio dei genitori, passa da una famiglia adottiva al collegio. Dal carattere ribelle, abbandona gli studi e lavora come salumiere. A 17 anni è nella marina francese e viene mandato in Indocina. Dopo 11 mesi di prigione è congedato per indisciplina. Così, nel 1956 ritorna in Francia. Non avendo soldi, passa un certo tempo lavorando come cameriere, portiere, segretario e commesso. Durante questo periodo diventa buon amico dell'attrice Brigitte Auger, che segue in un viaggio al Festival del Cinema di Cannes, dove inizia la sua carriera nel cinema.
L'esordio nel cinema avviene nel 1958, la svolta nel 1960. A valorizzarlo è Luchino Visconti con “Rocco e i suoi fratelli” e “Il gattopardo”. Altri successi con “L’Eclisse” di Michelangelo Antonioni e "Frank Costello faccia d'angelo". Grande fascino, le donne sono ai suoi piedi. Poi, nel 2005, la caduta. Annuncia il suicidio, poi recupera. Nel 2008 torna a recitare.
Ecco tre sue celebri frasi:
«Io non sono una star: sono un attore. Ho combattuto per anni per far dimenticare alla gente di essere un bel ragazzo con un bel viso: è una dura lotta, ma ci riuscirò»
«Non volevo fare questo mestiere. Venivo dall’esercito. A 17 anni ero sotto le armi. La mia infanzia è stata tragica. Poi è successa una cosa miracolosa: il cinema è venuto a cercarmi. Forse sono stato scelto per il mio aspetto fisico, ma non corrispondeva a chi ero davvero: era l’opposto del mio travaglio interiore».
«Contrariamente a quanto dice la gente, non sono un attore difficile. Lo sono solo con gli imbecilli, ma con i grandi funziono perfettamente».