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Banksy: l'incredibile storia della porta del Bataclan ritrovata in Abruzzo

Un giallo in piena regola che coinvolge un misterioso pittore e albergatore abruzzese, un coraggioso gendarme parigino, un lenzuolo schizzato di vernice e un'ignara coppia di cinesi. Ecco cosa si sa del ritrovamento a Teramo dell'opera d'arte di Banksy, nata per ricordare le vittime del Bataclan

Quello della porta del Bataclan dipinta da Banksy, il celebre street artist, trafugata lo scorso anno e infine ritrovata fortunosamente in un casale in Abruzzo è un giallo ricco di colpi di scena e misteriose zone d'ombra, raccontate da La Repubblica.

L'opera, prima di tutto: raffigura una ragazza in lutto per le vittime del Bataclan, il locale parigino dove il 13 novembre 2015 un attentato terroristico dell'Isis uccise 90 persone, che si trovavano nel locale per assistere a un concerto degli Eagles of Death Metal. Tra loro, anche l'italiana Valeria Solesin.

Grande fu la commozione in tutto il mondo. E sull'onda del dolore Banksy effigiò una ragazza in lacrime su una porta del locale. Doveva star lì, a ricordare i giovani scomparsi in modo tanto crudele e insensato.

Poi, un secondo shock: la porta era stata trafugata da due ladri esperti, che, come si era visto nelle immagini di sorveglianza, avevano utilizzato una smerigliatrice e un furgone. Si temeva addirittura un nuovo atto di terrorismo. Come se rubare l'opera di Banksy fosse un nuovo oltraggio alla Francia e a Parigi, dopo l'attentato. Da qui il silenzio sulle minuziose indagini condotte dalla polizia e dall'Interpol.

Adesso, il colpo di scena: perché le indagini hanno portato in Italia, precisamente in Abruzzo. Qui i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, insieme ai colleghi del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona e alla Polizia Giudiziaria di Parigi hanno stretto la morsa su un albergatore di Tortoreto, pittore dilettante. E l'uomo ha confessato, conducendo gli inquirenti in un casale malmesso perso tra le colline, dove, ignari di tutto, vivevano due cinesi

Nel casale, che è risultato nelle disponibilità dell'albergatore, anche se non di sua proprietà, è stato ritrovato il lenzuolo coperto di schizzi maldestri di vernice, che aveva nascosto l'opera di Banksy. E soprattutto, l'opera stessa, in perfette condizioni. A far irruzione nel casale, anche un gendarme parigino che era stato tra i primi ad accorrere al Bataclan dopo l'attentato, per soccorrere le vittime. E che dopo aveva investigato sul furto, senza mai abbandonare l'indagine. Come atto dovuto nei confronti dei tanti che in quel locale avevano perso la vita.

Ancora poco si sa dei veri committenti del furto. Che si ipotizza sia stato effettuato per motivi economici: le opere di Banksy sono assai quotate sul mercato, e il "rapimento" della porta è stato effettuato da ladri esperti in opere d'arte. "La ragazza che piange" potrà invece finalmente tornare a Parigi, a ricordare a tutti i passanti le innocenti vittime del Bataclan.

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. Fire door, Bataclan

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(Foto Getty Images)

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