08 Marzo 2018
Una mostra emozionante, dedicata al grande maestro Joan Mirò. E' Joan Miró: Materialità e Metamorfosi, che si apre il 10 marzo, nel cuore di Padova, nella prestigiosa sede di Palazzo Zabarella, in programma fino al 22 luglio.
In esposizione, ben ottantacinque tra quadri, disegni, sculture, collages e arazzi, tutti provenienti dalla rinomata Collezione Miró conservata nella città di Porto. E' la prima volta che queste opere (esposte pubblicamente per la prima volta al Museo Serralves di Porto, tra ottobre 2016 e giugno 2017, in una mostra che ha avuto oltre 240.000 visitatori) lasciano il territorio portoghese.
Joan Miró: Materialità e Metamorfosi si concentra sulla trasformazione dei linguaggi pittorici attuata dall'artista nella prima metà degli anni Venti e ne segue le metamorfosi artistiche. Quella della mostra è un appassionante itinerario alla scoperta delle metodologie artistiche di Mirò, capace di coinvolgere tutti i sensi, dalla vista al tatto, nel suo processo creativo.
In settant'anni di attività artistica, Mirò utilizzò infatti materiali tradizionali, come tela (montata su telaio o meno, strappata, logorata o perforata), carta da parati, pergamena, legno e cartone, vetro, carta vetrata, iuta, sughero, pelle di pecora, fibrocemento, ottone, truciolato, rame, foglio di alluminio e carta catramata. Su queste disparate superfici, Mirò creò le sue opere con olio, colori acrilici, gessi, pastelli, matite Conté, grafite, tempera all'uovo, gouache, acquerello, vernice a smalto, inchiostro di china, collage, stencil e dacalcomanie.
Un processo creativo raccontato in modo dettagliato e altamente spettacolare dalla mostra, che copre un periodo di sei decenni della carriera di Joan Miró, dal 1924 al 1981.
Tutte le informazioni: www.zabarella.it
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