G7: Sette secoli di arte italiana

Nelle sale del castello di Mesagne (Brindisi) una grande mostra collaterale al summit internazionale di Borgo Egnazia

07 Giugno 2024

G7: Sette secoli di arte italiana

Tipologia

Data di inizio 13/06/2024

Data di fine 07/01/2025

Appuntamento nelle sale del castello di Mesagne (Brindisi), dal 13 giugno, con la mostra G7: Sette secoli di arte italiana, un'autentica macchina del tempo che sarà capace di far viaggiare il visitatore fra XIV e XX secolo, fra arte medievale ed espressioni artistiche contemporanee emerse in Italia. La mostra è evento collaterale al summit internazionale di Borgo Egnazia e andrà ben oltre i giorni di permanenza in terra pugliese dei Grandi della Terra, perché chiuderà i battenti il 7 gennaio.

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Sotto la guida scientifica del prof. Pierluigi Carofano, che ha già curato l’esposizione Caravaggio e il suo tempo", la mostra sarà articolata in sette sezioni, che faranno cogliere il momento iniziale della storia dell’arte italiana e il primo Rinascimento, quindi il pieno Rinascimento, verso la “maniera moderna e ancora il Naturalismo caravaggesco ed Esempi di Neoclassicismo, nonché il Romanticismo e la pittura di storia e in conclusione esempi di Liberty, Futurismo, Informale e Concettuale.

Raffaello, Il miracolo degli impiccati (olio su tavola 36,5 x 62,5), custodito nel museo nazionale di Palazzo Reale a Pisa

Oltre 50 opere d’arte in esposizione , in un sapiente equilibrio fra opere scultoree e pittura è alla base di questa mostra. «Ogni sezione è una macroarea al cui centro è presente l’artista “identitario” di quel determinato momento o fenomeno artistico», spiega il prof. Carofano e c’è solo il timore di lasciar fuori dalla lista qualche grande maestro, perché a Mesagne sarà possibile ammirare opere di Luca Signorelli e Andrea del Verrocchio, di Raffaello e Tiziano e di Leonardo e della sua Bottega, di Lorenzo Lotto e Ludovico Carracci. C’è la ineffabile Artemisia Gentileschi e ci sono opere di Guido Reni; c’è Gian Lorenzo Bernini e c’è Antonio Canova con Bernardo Canal e suo figlio, il più noto Canaletto. Particolare attenzione è stata riservata alle genialità nate nel Sud d’Italia, fra Nicola Pisano (alle origini) e Francesco Fracanzano, senza omettere il Cavalier Calabrese e Salvator Rosa, Corrado Giaquinto fino al più recente Giuseppe De Nittis ed ai contemporanei Pino Pascali e Roberto Ferri, il 46enne artista tarantino, che già lo scorso anno fu posto in dialogo con le opere di Caravaggio.

«È un risultato che abbiamo fortemente costruito con la passione, gli sforzi e le energie, in un momento in cui, quando abbiamo cominciato anni addietro, nessuno ci credeva – ha commentato Pierangelo Argentieri, presidente di Puglia Walking Art -. Adesso la risposta di pubblico, le istituzioni coinvolte e soprattutto la qualità scientifica dell’ultima mostra dimostrano che possiamo ulteriormente andare avanti. C’è voglia di qualità e di cultura; c’è voglia di offrire ai pugliesi, in particolare, un’esperienza che soltanto nelle grandi città, che sono state artefici delle diverse rivoluzioni culturali italiane nel corso dei secoli, si è potuta godere».

Il sindaco di Mesagne, on. Antonio Matarrelli, ha dichiarato: «Attraversare la cultura del Paese è come camminare nella storia del Paese. Con un carico di responsabilità ed emozione che è difficile da raccontare. La mostra “G7: sette secoli d’arte italiana” per noi significa rendere fruibile alle comunità del nostro territorio e dell’intera Puglia il meglio che l’arte pittorica italiana ha offerto al mondo».

La mostra è organizzato da Puglia Walking Art e dalla Rete di impresa Puglia Micexperience, vede il patrocinio di Regione Puglia e Comune di Mesagne, Camera di Commercio di Taranto-Brindisi e Aeroporti di Puglia.

Immagine d'apertura Canaletto, Ingresso del Canal Grande con la veduta della chiesa della Salute (olio su tela, com 108 x 130)

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