04 Maggio 2024
C'era anche Cesare Cremonini, quel fatidico 1 maggio 1994, quando Ayrton Senna fu vittima di un terribile incidente sul circuito di Imola, alla curva del Tamburello. Trent'anni dopo, il musicista ricorda così quel momento: "Ero a Imola il primo Maggio 1994, nella tribuna davanti al rettilineo, insieme a mio padre e mio fratello. Ricordo ogni momento di quella giornata, dalla partenza al mattino presto fino al rombo dell’elicottero che portava Senna verso l’ospedale Maggiore di Bologna. Di quel giorno mi è rimasto dentro il silenzio che ci ha accompagnato fino a casa.
Perché la morte di un poeta è così diversa da tutte le altre? Non è così quando muore un eroe. Alla morte dei poeti non ci sono favole da tramandare ai posteri, gesta da emulare. Quando muore un poeta quel che resta è qualcosa di profondo e misterioso come succede con le divinità. È questo che ha lasciato Senna, che non era un eroe. Nella letteratura dello sport, Senna è stato un poeta.
Io sono diventato un po’ più grande quel primo maggio a Imola. Le domeniche non hanno più avuto lo stesso sapore infantile. Di carezze e bisticci. Un po’ di quel silenzio mi è rimasto dentro e qualche anno dopo è diventato musica.
“Da quando Senna non corre più
non è più domenica.” E non si dimentica.
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(foto Getty Images)
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