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Bulimia: è la restrizione a creare la trasgressione

Cause e rimedi di questo disturbo del comportamento alimentare

24 Febbraio 2017

Bulimia: è la restrizione a creare la trasgressione

Mi occupo da qualche anno clinicamente della componente alimentare dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Argomento estremamente delicato. La bulimia si definisce come l'alternanza patologica tra restrizione calorica e abbuffate compulsive, o in generale con presenza di abbuffate compulsive all'interno della propria vita, con sensi di colpa e talvolta condotte di eliminazione, quindi lassativi, piuttosto che rigetto, che possono generare l'eliminazione di ciò che abbiamo mangiato. La bulimica, che è spesso femmina, vorrebbe essere forte come l'anoressica, cioè vorrebbe avere un cervello così forte come quello dell'anoressica, ma non lo è e quindi cede. In realtà è meno malata dell'anoressica, perché il suo cervello rettile, il suo cervello istintivo risponde agli stimoli in maniera più sana dell'anoressica, che invece ha un controllo totale. Però questa cosa è vissuta dalla ragazza bulimica come una debolezza. C'è un elemento di disistima, un elemento in cui la persona si sente svantaggiata, si sente difettosa.

Quello che molti nutrizionisti (e i bulimici in primis) non capiscono è che l'abbuffata è figlia diretta della restrizione calorica. Togliendo questa (e qui la cultura dell'ipocaloricità ha fatto tanti danni), sparisce anche l'abbuffata. Riportando la dieta a normocaloricità, ovviamente sana, le abbuffate spariscono o si riducono fortemente.

Luca Speciani

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