12 Maggio 2020
Il grande patrimonio del territorio italiano è fatto anche di campagne, agricoltura e allevamento, prodotti famosi in tutto il mondo. Da sempre valorizzati, ma a occuparsene è stata sempre meno la manodopera italiana. Tuttavia in questo periodo d'emergenza si sta verificando un'inversione di tendenza. Con le restrizioni e gli sconvolgimenti causati dalla pandemia, i consumi si sono orientati prepotentemente su alcuni settori come quello alimentare o farmaceutico, a discapito di altri: turismo, per nominarne uno su tutti. Per questo tante persone hanno perso il lavoro legato ad alcune delle attività più colpite e hanno tentato di reinventasi.
Come risulta dai dati diffusi dal Corriere della Sera, 20 mila italiani avrebbero fatto richiesta di un posto di lavoro sulle banche dati delle principali organizzazioni agricole. Queste, per fronteggiare la carenza di manodopera, già ad aprile avevano creato piattaforme apposite per incrociare l’offerta di lavoro delle aziende e la domanda degli aspiranti operai agricoli.
In poco più di un mese alla piattaforma Agrijob (di Confagricoltura) sono arrivate 17 mila domande, di cui 12 mila di italiani. La banca dati di Coldiretti, Jobincountry, ha registrato invece l'iscrizione di 10 mila richiedenti, di cui quasi 9 mila italiani. La Cia poi, ha raccolto 2.500 domande in due settimane. Una visione d'insieme di questi dati ci permette di accorgerci che un amplissimo numero di italiani ha provato ad avvicinarsi ai campi in breve periodo, segnando una vera inversione di tendenza rispetto agli anni più recenti. Le richieste arrivano sia da Nord che Sud Italia, l'età va dai 30 ai 40 anni e di questi un terzo sono donne.
A segnare un'altra novità è il fatto che le richieste siano in prevalenza d'italiani rispetto a stranieri. Questo perché, con la chiusura delle frontiere a causa del covid-19, la mobilità tra Paesi è diventata ancora più complicata.
La situazione è in evoluzione e ci si chiede cosa ne sarà alla fine dell'emergenza: quello che ci si augura è una spinta alla ripartenza, almeno grazie a settori come questo.
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