Superenalotto. Se vincere rende più infelici di prima

La sindrome da ricchezza improvvisa colpisce il 35% di coloro che vincono cifre ultra milionarie.

16 Agosto 2019

Superenalotto. Se vincere rende più infelici di prima

Una cospicua vincita al Superenalotto o sbancare un programma televisivo e "sistemarsi" è il sogno di molti, ma non sempre una grossa vincita migliora la vita.

Una serie di recenti studi hanno confermato che no, non sempre chi si ritrova improvvisamente a dover gestire cifre milionarie si sente baciato dalla  fortuna. Il 35% dei fortunati vincitori sprofonda infatti in una vera e propria forma di depressione post-vincita, che ha preso il nome di "sindrome da ricchezza improvvisa".

I suoi sintomi, sembra incredibile, ma sono gli stessi accusati da chi al contrario perde il posto di lavoro, una persona cara o va in pensione.

Come è facile immaginare, per molti il primo stimolo dopo una grossa vincita è quello di alzare il proprio tenore di vita, sostenuti dalla sensazione di poter fare e avere tutto ciò che si vuole. Questa situazione si trasforma però in breve tempo in assuefazione e in generale scontento, che porta ricercare sempre nuovi stimoli e dosi maggiori di soddisfazione, talvolta attraverso vie piuttosto pericolose.

«Il nostro cervello, che non è programmato per una stimolazione di tale intensità, va in autodistruzione», spiega Antonio Cerasa, dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia nucleare del Cnr.

Il rischio, per chi si ritrova improvvisamente milionario, è poi quello di dilapidare in breve tempo la propria fortuna.

La propensione al rischio (economico e non solo) aumenta e, se non si è preparati a gestire somme da capogiro, l'epilogo è quello più sfortunato: una fortuna sperperata da comportamenti azzardati.

Il risultato? L’87% dei vincitori della lotteria dopo due anni torna povero, anche più di quanto non fosse in precedenza!

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