29 Ottobre 2018
L’Otello di William Shakespeare compie oggi 314 anni. Scritto nel 1603 fu portato in scena per la prima volta il 1° novembre 1604 al Whitehall Palace di Londra.
La tragedia di Otello narra della folle gelosia che il moro condottiero militare della Repubblica di Venezia nutre per sua moglie Desdemona, accusata di avere una relazione con Cassio. Tutta la vicenda scritta da Shakespeare è ispirata alla novella di Giovan Battista Giraldi Cinzio e affronta diverse sfaccettature dell’animo umano: oltre alla gelosia e alla passione infatti troviamo l’autodistruzione e il tormento interiore che portano inevitabilmente al gesto estremo finale. Otello infatti viene persuaso dall’alfiere Iago sul presunto tradimento di Desdemona con Cassio, suo luogotenente, che riesce con alcuni inganni a far capitolare il Moro che, accecato dalla gelosia, ucciderà nel letto coniugale la moglie. Quando però Emilia, la moglie di Iago, gli rivelerà che in realtà è stato tutto un complotto del perfido alfiere, Otello si toglierà la vita distrutto dal rimorso.
“The tragedy of Othello, the Moor of Venice”, questo il titolo originale dell’opera, è diventata nel tempo una delle tragedie di maggior successo di tutti i tempi che vanta inoltre rappresentazioni di Rossini e Verdi.
Per celebrare l’anniversario dell’Otello abbiamo deciso di raccogliere alcuni tra i passaggi più significativi dell’opera.
- «Quando non c'è più rimedio è inutile addolorarsi, perché si vede ormai il peggio che prima era attaccato alla speranza. Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa. Il derubato che sorride, ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano, ruba qualcosa a se stesso.»
- «Oh, guardatevi dalla gelosia, mio signore. È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre. Beato vive quel cornuto il quale, conscio della sua sorte, non ama la donna che lo tradisce: ma oh, come conta i minuti della sua dannazione chi ama e sospetta; sospetta e si strugge d'amore!»
- «Sorgi, nera vendetta, dal tuo covo e tu, amore, cedi la tua corona e il trono che avevi nel mio cuore all’odio tiranno! Gonfiati, petto, pel carico di mille lingue di serpenti.»
- «È meglio essere tradito davvero, che saperlo sì e no.»
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