L'ira di Madonna
Madonna infuriata contro il New York Times: ecco perché
Madonna è furiosa. Tanto furiosa da aver pubblicato sui suoi account social un lungo post, per spiegare il motivo della sua ira. Che è questo: l'articolo a lei dedicato dal celebre magazine New York Times.
Secondo Madonna, l'articolo parla della sua figura in termini sessisti. E' stata data un'enfasi esagerata, secondo la star, alla sua età (60 anni, per la cronaca). Perché, è opinione di Madonna, degli uomini di successo si mettono in evidenza le doti. Delle donne celebri, invece, sempre e in primo luogo, l'età. Un pregiudizio duro a morire, questo, contro cui ultimante aveva parlato anche Nicole Kidman, sostenendo che le donne non devono essere viste come se avessero una data di scadenza stampata addosso.
A far indignare ancora di più Madonna, il fatto che l'articolo del New York Times sia stato firmato da una donna, Vanessa Grigoriadis: «La giornalista che ha scritto l'articolo, ha passato ore, giorni e mesi con me ed è stata invitata in un mondo al quale molte persone non hanno accesso», ha scritto Madonna nel suo post «ma ha scelto di focalizzarsi su aspetti triviali e superficiali come l'etnia della mia controfigura o la stoffa delle mie tende, e con commenti senza fine sulla mia età... Mi dispiace aver passato anche solo cinque minuti con lei».
L'articolo del New York Times descrive Madonna come «una sessantenne che reclama il suo spazio tra gli artisti di due generazioni più giovani». Nel suo post, Madonna definisce il New York Times «uno dei padri fondatori del patriarcato» e insiste sul fatto che la sua età che «non sarebbe mai stata menzionata se fossi stato un uomo».
A far discutere però è anche il fatto che Madonna abbia usato il termine "stuprata" per definire la sua sensazione quando il suo album "Rebel Heart" era stato fatto trapelare in anticipo. Già la giornalista stessa le aveva chiesto se non trovasse il termine poco appropriato. Madonna è tornata sull'argomento, nel suo post, paragonando a uno stupro la sensazione di sgomento e fiducia tradita che aveva provato una volta letto l'articolo: «Mi sono sentita stuprata. E mi permetto di usare questa analogia perché sono stata violentata all'età di 19 anni».
Sull'argomento, la star aveva ricordato, nell'intervista al New York Times, anche le molestie subite da parte di Havey Weinstein, con cui aveva lavorato per il documentario "Truth Or Dare", del 1991: «Harvey Weinstein era uno che passava sempre il segno. È successo pure quando ha lavorato con me... Harvey aveva un modo di flirtare incredibilmente sessuale, e quando lavoravamo insieme mi stava sempre addosso. Era sposato all'epoca, e tra l'altro io non ero affatto interessata a lui... Sapevo che faceva lo stesso a un sacco di altre donne dell'ambiente che conoscevo. Ma eravamo tutte a dire "Harvey si comporta in questo modo perché ha così tanto potere, ha così tanto successo e i film che produce vanno così bene". Tutti volevano lavorare con lui, così dovevi accettare questo aspetto».
(Foto Getty Images)