Biagio Antonacci dedica al figlio parole bellissime

Amore, speranza, luce: le parole dell'artista per il suo ultimo nato sono forti e commoventi

16 Marzo 2022

Biagio Antonacci dedica al figlio parole bellissime

Biagio Antonacci ha parlato a lungo della sua ultima paternità in un'intervista pubblicata sul magazine Vanity Fair. E le parole usate dall'artista sono ricche di forza, speranza e amore.

Antonacci era già padre di Paolo e Giovanni, di 26 e 20 anni, quando, il 20 dicembre del 2021, è arrivato anche il piccolo Carlo. Una vera sorpresa, come ricorda l'artista, perché "i figli arrivano sfidando l’impossibile".

Biagio Antonacci ricorda così i primi momenti. "Io ho 58 anni, Paola, sua madre, ne ha 44. Lo desideravamo ma ci eravamo anche detti: se non arriva, va bene così. Poi durante il secondo lockdown, una mattina alle sette, Paola mi sveglia e dice: è positivo. Io penso subito al test del Covid e le rispondo: ma no! L’avevamo scampato fino ad adesso! Lei ride e dice: sono incinta. La mia testa mi consiglia di non illudermi, ma il mio cuore sente subito che quel bambino nascerà perché ha avuto la forza di arrivare durante la pandemia ed è stato concepito vivendo nella natura, circondati dagli animali che accudiamo e ci accudiscono, come fa Nino, il nostro cane".

L'artista racconta anche a Vanity Fair come sia cambiato il suo punto di vista sull'essere padre: "Questa volta non mi sono chiesto: sarò capace? Una domanda che, invece, quando ero diventato padre di Paolo, che ora ha 26 anni, e di Giovanni, che ne ha 20, continuavo a farmi. E ho avuto la fortuna di crescere Benedetta, la figlia di Paola, che è diventata figlia mia. Con Carlo non ho avuto paura, ma ho avuto coraggio, perché ho ricevuto un ruolo. Durante il lockdown ho pensato a tante cose e ho capito che i ruoli servono agli esseri umani, perché sono cammini, doveri. Io un tempo ho avuto il ruolo dell’uomo che sogna di vivere di musica... Adesso ho il ruolo di padre; essere padri vuol dire andare avanti per gli altri, vuol dire guardare il futuro. Ogni ruolo, se vissuto con coraggio, è un’opportunità".

Nel corso dell'intervista si parla anche di attualità, naturalmente: "Quando un padre guarda un figlio, vede tutti i figli del mondo, anche quelli che nascono e vivono sotto le bombe. Se non avessi avuto figli forse, per salvarmi, mi sarei chiuso nell’ignoranza. Ma sono un padre, non posso far finta di niente. Carlo mi ha legato al mondo e mi ha reso responsabile: devo fare qualcosa e, per quel che posso, lo farò".

(Foto Getty Images)


 

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