28 Luglio 2024
"Another Day in Paradise" è tra le canzoni più note e amate di Phil Collins. Pubblicata nel 1989, tratta dall'album "...But Seriously", raggiunse la prima posizione nelle classifiche di vendita di ben 14 paesi, tra cui Stati Uniti e Italia e vinse un Grammy Award come Disco dell'anno.
Ecco la sua vera storia, raccontata da Davide Pezzi nel suo libro "Quello che le canzoni non dicono" .
Phil Collins ebbe l'ispirazione per comporre il brano in occasione di un suo viaggio a Washington, dove avrebbe ricevuto un premio. Mentre si trovava su un taxi, fu profondamente colpito osservando i senzatetto che cercavano di scaldarsi stando sulle griglie d'aerazione della metropolitana. «"Mi ha colpito il fatto che queste persone vivessero a così a pochi passi dal Campidoglio - ha raccontato Collins - Tutti ci lamentiamo di cose insignificanti, come il caffè freddo o gli spaghetti poco cotti. Il fatto che questa gente cercasse di sopravvivere all’ombra di Capitol Hill (il municipio di Washington, ndr) mi è sembrata una contraddizione enorme".
Tornato in Gran Bretagna, Collins iniziò a comporla partendo da un fraseggio di piano, che registrò su nastro per non dimenticarlo. E iniziò a cantare parole ispirate da quel viaggio a Washington "Non avevo intenzione di scrivere una canzone sui senzatetto - ricorda Collins - Erano solo le parole che mi capitava di cantare. Fu solo allora che decisi che la canzone avrebbe parlato di loro". Poi, andando a registrare la canzone, incontrò una donna che chiedeva l’elemosina e rivelò: "Quello che affronta la canzone è l’imbarazzo della gente. Quando è successo a me, ho semplicemente camminato oltre. Ho pensato, 'sto facendo la stessa cosa di tutti gli altri…'. Mi sono sentito imbarazzato. Non l’ho ignorata ma allo stesso tempo non mi sono fermato e le ho dato dei soldi ... Ecco di cosa tratta la canzone, la gente semplicemente finge che non stia succedendo".
Incredibile a dirsi, il brano, nonostante sia tra i più apprezzati dell'artista, fu anche bersagliato da critiche. Collins fu accusato di cantare di senzatetto, pur essendo milionario. L'artista rispose durante un’intervista al New York Times: "Quando guido per strada, vedo le stesse cose che vedono tutti gli altri. È un’idea sbagliata che se hai molti soldi sei in qualche modo fuori contatto con la realtà".
Dopo che la canzone fu pubblicata, i senzatetto iniziarono a avvicinare l'artista per chiedere il suo aiuto. E, quando Collins la proponeva durante i concerti, venivano raccolte delle somme tra il pubblico da devolvere in beneficenza (alla cifra si aggiungevano poi le donazioni personali di Collins).
Tra l'altro, l'artista aveva già trattato questo argomento in "Man On The Corner" dei Genesis, incluso nell’album "Abacab" del 1982, e continuò a seguire la causa: nel 2017 raccolse oltre 2 milioni di sterline per finanziare il servizio di assistenza telefonica gratuita di Centrepoint per i giovani senzatetto o a rischio di morte per strada.
(Foto Getty Images)
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