I cantautori italiani che hanno incrociato la strada di David Bowie

Da Battisti a Celentano, ecco come sono entrati in contatto con il leggendario artista.

28 Agosto 2020

I cantautori italiani che hanno incrociato la strada di David Bowie

David Bowie e la musica italiana? Un legame insolito, che vale la pena approfondire. A cominciare dalla cover del celebre brano di Lucio Battisti e Mogol, “Io vorrei… Non vorrei… Ma se vuoi”. È il settembre del 1973 e il Duca Bianco si trova vicino Roma, in una villa di campagna insieme al manager Ken Pitt, al produttore Mick Ronson e alla sua fidanzata. Proprio in questo contesto, nasce la riscrittura del grande classico del 1972 presente nell’album “Il mio canto libero”. Il soggiorno romano ci restituisce “Music is lethal” presente nell’album “Slaughter on 10th Avenue” di Mick Ronson.

Bowie aveva già lavorato da giovanissimo, all’età di soli 22 anni e sulla scia del suo secondo album in studio, insieme a Mogol. È del 1969, infatti, la versione nostrana del singolo “Space Oddity”. “Ragazzo solo, ragazza sola”, con le liriche del celebre paroliere, stravolge il significato del pezzo originale, diventando un testo d’amore. La cover è contenuta nell’album “Rare” e rimane una piccola chicca della produzione artistica di Bowie.

Il poliedrico artista britannico non abbandonò, però, la passione per le cover, non tralasciando nemmeno una delle canzoni più famose della storia del Belpaese, “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno. La cover, “Volare”, divenne parte della colonna sonora di Absolute Beginner, film del 1986 di cui “il più grande entertainer del ventesimo secolo” (secondo un sondaggio effettuato da BBC Two lo scorso anno) è anche protagonista.

Il rapporto tra il Duca Bianco e i cantautori italiani è stato ricco di alti e bassi. Come non ricordare, infatti, l’ospitata durante la trasmissione di CelentanoFrancamente me ne infischio”? L’artista rispose in maniera sarcastica e provocatoria alle domande del Molleggiato, concludendo con un beffardo: “Dal momento che ci siamo incontrati qui oggi, non c’è bisogno di farlo di nuovo in futuro”. Pungente e sagace, come solo lui sapeva essere.

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