Quando la moda entra nei musei
Avete mai pensato di entrare in un museo e di ammirare capi di alta moda? Tutto questo è già realtà.
Arte e moda si sono sempre confrontate e influenzate a vicenda.
Spesso, addirittura, si fondono, e i grandi capi d’abbigliamento entrano dentro la casa dell’arte per eccellenza: il museo.
Si tratta di pezzi iconici, che hanno fatto la storia dello stile e che racchiudono letteralmente un’intera epoca. Le “basi” da cui la moda, in continuo divenire, si ispira costantemente per creare sempre nuove tendenze.
Questi luoghi magici, dei veri e propri scrigni del gusto, stanno proliferando sempre di più, con un unico scopo, che è quello canonico del museo: preservare la memoria di un’epoca, di uno stile, di una carriera artistica.
Allo stesso tempo lo spazio interagisce con l’opera esposta: stoffe e accessori “dialogano” con scintillanti architetture all’avanguardia e tecnologie futuristiche.
Alcune esibizioni sono solo temporanee – ancora – in attesa che si concretizzino le sedi espositive definitive, come la Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Lauren (dove si vedrà esposto il famoso cocktail dress della collezione Mondrian del 1965), di prossima apertura in due sedi: Parigi e a Marrakech.
Altri hanno già trovato la loro sede ottimale, come gli storici Palais Galliera di Parigi (che ospita abiti che spaziano da quelli appartenuti alla storica Contessa Greffulhe fino a quelli indossati da Audrey Hepburn), il Victoria&Albert Museum di Londra (che nel 2015 ha ospitato una mostra con i celebri abiti-scultura di Alexander McQueen) e il Fit Museum di New York. O ancora la più recente casa-museo di Cristòbal Balenciaga e il Museo Ferragamo, con le sue meravigliose collezioni di calzature.
Alcuni musei, come l’Armani/Silos – voluto dallo stesso stilista per celebrare i suoi 40 anni di attività – si sono in breve tempo trasformati in veri e propri luoghi di culto.
E voi avete visitato alcune di queste cattedrali della moda?
Fonte: Vanityfair.it