14 Settembre 2017
Continua la nostra collaborazione con il portale internazionale di design Houzz, per mostrarvi case da sogno in Italia e all'estero, a cui ispirarvi per arredare il vostro appartamento, e per conoscere accorgimenti e consigli pratici per rendere sempre più bella e confortevole la vostra abitazione.
Questa settimana vi facciamo sognare con una casa costruita in un trullo. Tra materiali ecologici e sorprese mozzafiato.
Di Roberta del Vaglio per Houzz
Architetto: Enrico Maria Cicchetticon la collaborazione dell’ingegnere Francesco Palmisano
Riportare alla luce un complesso di trulli utilizzando materiali e tecniche originarie è una prassi ormai consolidata in Puglia. Questa volta, però, il progettista ha voluto caratterizzare in modo speciale l’abitazione, annettendo un volume trasparente: un cubo di vetro che funge da salotto all’aperto e giardino d’inverno – quasi una serra – costruito intorno a un ulivo secolare. Esterno e interno sono in dialogo perpetuo, grazie alla continuità dei materiali e all’essenzialità delle scelte decorative d’ispirazione rurale, ma contemporanea.
Il complesso di trulli si trovava allo stato di rudere, ed è stato necessario demolirlo e ricostruirlo da zero per dare vita a questa abitazione. I materiali originari sono stati tutti recuperati e reimpiegati nella nuova edificazione, eseguita da maestranze locali con le tecniche di un tempo. Grazie all’applicazione della normativa Piano Casa – che consente di ampliare i volumi in determinate circostanze – è stato possibile aggiungere un trullo – oltre ai quattro originari – e una struttura cubica di cristallo, elemento di contemporaneità e trasparenza che caratterizza l’insieme e funge da giardino d’inverno.
Il cubo, alto circa 4 metri, ospita all’interno un ulivo secolare. «In queste proprietà – spiega l’architetto Enrico Maria Cicchetti – gli uliveti sono posti all’esterno del perimetro abitativo, per valorizzarli ne abbiamo espiantati e rimessi a dimora 13 facendo in modo che da ciascuna finestra della casa fosse possibile goderne a pieno». L’ulivo inserito nel cubo è protetto in inverno ma sempre ben areato grazie alle due aperture opposte che garantiscono un piacevole fresco sia alle persone che alla pianta. La struttura di cristallo e ferro, di grande effetto estetico, è in realtà estremamente essenziale e grazie al solaio di copertura calpestabile, anche manutenzione e pulizia non presentano grandi difficoltà. Ospita un living, da condividere con ospiti e familiari, immaginiamolo al tramonto oppure nel silenzio della sera: uno spazio davvero suggestivo.
Restando all’esterno, troviamo un altro elemento architettonico meno visibile ma di altrettanto pregio: è il barbecue realizzato da un artigiano scultore locale in pietra della cava di Montalbano. Si tratta di un monolite scavato al centro, all’interno del quale è stata inserita una griglia.
Gli arredi della cucina, in ferro, sono stati realizzati da un’azienda locale, su disegno dell’architetto, e lo stesso vale per le porte, anch’esse in ferro. «La ricerca e il coinvolgimento di artigiani e maestranze locali ha caratterizzato tutta la realizzazione del progetto: per le competenze uniche e caratteristiche di questo tipo di ristrutturazione e anche per il vantaggio economico».
Ciascun elemento d’arredo è un pezzo unico, su misura e fatto a mano: anche i letti, inseriti in quelle che un tempo erano le alcove, spazi che in origine contenevano un caminetto e venivano utilizzati per riscaldarsi.
Questo approccio che tiene insieme esclusività, semplicità e funzionalità, si applica anche nei bagni: qui ritorna la lavorazione della pietra, per il lavabo, ed è indovinata la soluzione scelta per l’impianto idrico, tutto in tubi zincati a vista con rubinetteria essenziale. «Al design “di marca” abbiamo preferito la bellezza funzionale di materiali ed elementi semplici». È lo stile rurale che dal passato viene portato al presente, non solo per la volontà di contenere i costi, ma anche come scelta stilistica.
Di fronte all’abitazione è stato realizzato ex novo lo scavo per la piscina, rivestita in cemento armato e lunga 25 metri. L’ombra tra gli ulivi è assicurata da due vele in tela ecrù. La giustapposizione di materiali con texture diverse come pietra e vetro e l’accostamento armonico di arte, artigianato e architettura ha prodotto una ristrutturazione fedele ma innovativa, non a caso l’architetto spiega: «La nostra ispirazione è la scuola del Bauhaus che abbatte le barriere tra queste tre discipline e promuove un approccio complessivo e coordinato delle varie competenze». Questo, unito al coinvolgimento di maestranze locali, ha creato un sistema di lavoro composto da molte figure di provenienza diversa, che l’architetto ha avuto il compito di seguire e coordinare «24 ore su 24, per poter completare il lavoro in sei mesi ed evitare la dispersione di tempo, denaro ed entusiasmo».
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