03 Marzo 2017
Ai tempi brillanti della loro prima presentazione, negli Anni Ottanta, sembravano destinati a sopravvivere persino alle radiazioni nucleari: cd e dvd sarebbero durati, eterni, nel tempo, e con loro tutto quanto vi era stato amorosamente archiviato. Addio, audiocassette che si danneggiavano quasi a ogni ascolto, con spaventose fuoriuscite di nastro quasi impossibile da risistemare all'interno degli involucri di plastica destinati a ospitarlo. E addio vinili, che spesso si graffiavano, rovinando le registrazioni che contenevano. E invece, a pochi decenni di distanza, è un improvviso dietrofront: cd e dvd sono a rischio corrosione e molti possono autodistruggersi nel tempo. La causa? L’utilizzo di coloranti e sostanze chimiche, che creano abrasioni sulla loro superficie. Michele Youket, esperta in tutela dei materiali della libreria del congresso americano,intervistata dal sito Tedium, spiega che «iIl deterioramento si verifica in tre forme differenti: nella decolorazione, nei piccoli puntini e nelle macchie ai bordi. Questi problemi si verificano anche con il miglioramento dei rivestimenti protettivi». Il risultato? La qualità del suono si degrada e le colorazioni perdono incisività e brillantezza. Secondo gli esperti, in alcuni casi i contenuti sono ancora riproducibili grazie ai circuiti di correzione e alla ridondanza. Ma il consiglio è di trasferire su chiavette o hard disk, la musica e i film che volete continuare a tenere con voi...
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