14 Novembre 2016
Buono è buono. E alcune sostanze in esso contenute fanno bene alla salute. Stiamo parlando dei uno dei cibi più amati in tutto il mondo: il cioccolato. A giovarne pare sia il nostro cervello. E non solo in termini di buonumore (tutti sappiamo che il cioccolato è uno stimolante), ma soprattutto in termini di memoria. È su questo aspetto che si è concentrata una ricerca della Columbia University condotta dal dottore Scott A Small e poi pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience. Secondo lo studio in questione, consumare cioccolato migliorerebbe notevolmente la memoria, anche degli anziani. Merito dei flavonoli in esso contenuti, ossia dei potenti antiossidanti.
Ma andiamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come si è svolto lo studio. I ricercatori della Columbia University hanno preso in esame un campione di 37 volontari, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, i quali sono stati suddivisi in due gruppi, di cui uno ha bevuto ogni giorno una bevanda ricca di flavonoli. Il secondo gruppo, invece, ne ha assunto solo una piccola dose giornaliera.
Ciò che è emerso, come spiega il professore autore della ricerca è che "Se un volontario mostrava di avere la memoria tipica di un sessantenne all'inizio della ricerca, dopo tre mesi di assunzione di cioccolato secondo le dosi previste, la sua memoria sembrava essere ringiovanita di almeno 30 anni".
Quello che è successo nei soggetti che hanno assunto più flavonoli è che risultava esserci un maggiore afflusso di sangue nella zone dell’ippocampo, la stessa in cui si generano i nuovi ricordi. Secondo gli studi una dieta specificatamente pensata per ridurre al perdita di memoria, può essere molto utile.
Ma attenzione, come spiegano i ricercatori, lo studio “non vuole dimostrare che bisogna mangiare più cioccolato: quella che abbiamo somministrato ai volontari era una bevanda appositamente studiata". Lo scopo della ricerca è quello di cercare di capire come l’alimentazione possa influire sulla nostra memoria, anche perché gran parte degli antiossidanti si perdono durante il processo produttivo. Dunque, no al consumo spasmodico di cioccolato. Sì invece a una scelta responsabile del tipo di cioccolato al momento dell’acquisto: preferite quelli con un maggiore contenuto di cacao, in cui la quantità di flavonoli è maggiore.
Lo studio in questione, sebbene non ci dia il via libera, come speravamo, ad un consumo di cioccolato anche abbondante, ha comunque un grande merito. E lo spiega il neuropsicologo del Goldsmiths College , il Dr Ashok Jansari: “I ricercatori hanno isolato e individuato una particolare area del cervello che si indebolisce quando iniziamo ad invecchiare e hanno dimostrato che un intervento non farmacologico può migliorare l'apprendimento di nuove informazioni".
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