Extra
08 Agosto 2016
Qualcuno ha scherzato, sostenendo che si fosse addormentato sulla sua "montagna" di medaglie a cinque cerchi. In realtà quei segni rossi circolari sulla pelle dello statunitense Michael Phelps, fresco vincitore del suo 19esimo oro olimpico nella staffetta 4x100 stile libero maschile a Rio 2016, sono tracce lasciate da una terapia diventata di tendenza.
Si tratta del "cupping" o "coppettazione", pratica antica derivante dalla cultura cinese e addirittura da quella degli egizi, che mira a dare sollievo ai muscoli maggiormente sollecitati dallo sforzo fisico, e che rischiano quindi di essere più doloranti al termine della prova sportiva, favorendo il flusso sanguigno in queste aree critiche. Ciò avviene appoggiando sul corpo dell'atleta delle ampolle del diametro di qualche centimetro che, grazie al calore di una fiamma accesa e lasciata spegnere al loro interno, creano un "effetto risucchio" una volta apposti sulla pelle dell'atleta.
La tecnica è sempre più utilizzata dagli sportivi a livello internazionale. L'atleta americano Alex Naddour ha dichiarato a Usa Today che il trattamento offre sollievo dal dolore derivante dall'allenamento. Questa pratica, tuttavia, prima di diffondersi in ambito sportivo e diventare una sorta di moda, è stata rispolverata da alcune celebrità come Gwyneth Paltrow, Victoria Beckham e Jennifer Aniston. I medici, però, hanno pareri discordanti sui suoi reali benefici per il corpo.
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