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04 Maggio 2016
Non è un film di fantascienza, ma il progetto che la compagnia americana Bioquark, con il permesso etico dell'Institutional Review Board, sta portando avanti: riportare in vita i cervelli di 20 pazienti deceduti.
Il team - che include, tra gli altri, il dottor Calixto Machado, neurologo di fama mondiale ed esperto di morte cerebrale - testerà una combinazione di terapie: dall'iniezione di cellule staminali alla somministrazione nel midollo spinale di prodotti chimici benefici, fino alle tecniche di stimolazione neurale. I pazienti saranno monitorati per diversi mesi, in attesa di segnali di ripresa.
La combinazione di terapie tanto diverse ha una ragione specifica. La sola stimolazione neurale, che normalmente funziona anche su pazienti in coma, non sarebbe sufficiente a risvegliare neuroni ormai degenerati. Sarà dunque compito delle cellule staminali promuovere la rigenerazione dei neuroni, una tecnica che sta dando grandi risultati su cuore, pancreas, occhi e persino sul tessuto cerebrale.
Sugli esiti dei testi, che saranno avviati presso l'Anupam Hospital a Rudrapur (India), nessuno si sbilancia. Ma la dottoressa Ira Shepherd, responsabile del team, ha precisato che l'eventuale rigenerazione del cervello cancellerà la storia del paziente. In altri termini, i "resuscitati" non saranno più "loro stessi", ma rinasceranno a nuova vita, con un'identità ignota. Una possibilità controversa, che promette di far discutere molto nei prossimi mesi.
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