Carlo Verdone: ecco come è stata la sua giornata da sindaco di Roma
Dopo Alberto Sordi nel 2000, un altro grande attore della tradizione romana è diventato sindaco della Capitale per un giorno: in occasione del suo 75esimo compleanno, Carlo Verdone ha avuto infatti l'onore di indossare la fascia tricolore della sua amata città.
L'omaggio ovviamente è stato molto gradito. "Il più bel regalo che potessi ricevere", lo ha definito Verdone. Bello, ma anche impegnativo: durante la giornata, l'attore ha girato praticamente tutta la città, dal Campidoglio a Villa Gordiani, dal centro anziani "La Storta" a Tragliatella, fino al cantiere del Valle. Nel corso del tragitto, Verdone ci ha tenuto a passare nelle periferie, perché "per il centro è già stato fatto tanto".
"Stamattina mi sono svegliato e qualche lacrima mi è venuta", ha raccontato Verdone. "Ho pensato ai miei genitori. Io ho amato tanto questa città. Ho capito la sensibilità, l'umore, la poesia anche di certe magagne. Il carattere dei romani è una famiglia, piena di ironia, pungente ma anche spiritosa, come mio padre e mia madre. Mi hanno insegnato ad amare questa città e a capirla meglio".
Nel mezzo del sopralluogo non poteva mancare ovviamente una bella mangiata, consumata per pranzo al centro anziani "La Storta" con un menù degno di un banchetto nuziale: orecchiette al pomodoro, involtini con fettuccine cacio e pepe e melanzane, saltimbocca alla romana, sformatini alla parmigiana, salumi, formaggi e, dulcis in fundo, torta di compleanno con tanto di candeline da soffiare.
A fine giornata, Verdone e il suo vice per un giorno, il sindaco Gualtieri, sono tornati in Campidoglio, dove l'attore ha ricevuto la Lupa Capitolina. "La giornata di oggi è stata un'emozione incredibile", ha detto subito dopo la cerimonia di consegna. "Credevo e speravo che sarebbe andata così e così è andata. Amo questa città. Anche se la Roma degli anni 80 non esiste più. La città da cui ci si parlava dai balconi non esiste più. Le piazze come campo dei fiori che erano grandi teatri popolari non ci sono più. Ma il mondo va avanti e cambia. Non si può guardare sempre al passato. Bisogna anche costruire il futuro".
(foto Getty Images)