Sharon Stone: alla gente non interessavo più. La pittura mi ha salvato
L'attrice rivela le difficoltà che è riuscita a superare dopo la malattia che l'aveva colpita nel 2001
In una recente intervista Sharon Stone ha ripercorso il suo momento più buio, quello della malattia. Era il 2001 quando l’attrice statunitense venne colpita da un ictus, costringendola ad allontanarsi dai set cinematografici. Una terribile emorragia cerebrale da cui i medici temevano non potesse più riprendersi.
A confidarlo al programma Good Morning Britain è stata la stessa Sharon Stone, che ha sottolineato come per ritornare a vivere come prima ci sia voluto molto tempo. Sette anni, per essere precisi. “Un tempo sufficientemente lungo per perdere lo slancio, ha raccontato, perché dopo sette anni, non sei più all'altezza del momento, non hai più successo al botteghino, le persone con cui lavoravi non contano più. Tutto cambia e alla gente non interessi più. Non è che torni semplicemente al tuo lavoro e pensi che nulla sia mutato”.
Il cambiamento c’è stato, inutile negarlo, che cosa l’ha ferita di più? Con sincerità la star americana ha risposto: “dal fatto che il mondo andasse avanti senza di me, ma ora l'ho superato”. Negli anni, infatti, Sharon Stone splendida sessantaseienne ha deciso di dedicarsi ad una delle sue grandi passioni: la pittura. Da qui passa la sua rinascita. I suoi quadri sono molto apprezzati, tanto che la sua prima opera è stata venduta per 30mila dollari. L’attrice e pittrice statunitense trascorre anche 17 ore al giorno a dipingere. E nel mese di aprile ha presentato una sua personale collezione in una mostra allestita a San Francisco alla Gallery 181.
(Foto Getty Images)