02 Agosto 2018
A quasi 500 anni dalla sua morte, Leonardo Da Vinci non smette comunque di far parlare di sé. Tra gli studiosi che nel corso degli anni si sono dedicati alle sue opere c’è anche Luca Tomio. Lo storico dell’arte, da sempre legato alle opere di Da Vinci, ha scritto un libro sulla presenza del Maestro in Umbria (“Leonardo Da Vinci. Le Radici Umbre del Genio”, per Morlacchi Editore) e presenterà presto un convegno, il prossimo 4 ottobre, sui paesaggi di Leonardo in Lombardia. Durante il convegno Tomio discuterà un’interessantissima tesi sull’identità della Monna Lisa.
Racconta Tomio che la sua ricerca è iniziata a Firenze, quando suo figlio ebbe l’intuizione di riconoscere la Cascata delle Marmore nel Paesaggio di Leonardo, opera datata 5 agosto 1473. Proseguendo le ricerche, lo studioso ha potuto confermare che in quel periodo Leonardo non si trovava in Toscana, bensì tra Terni e Rieti.
Per quanto riguarda la Monna Lisa, la scoperta arriva da un’analisi geomorfologica, che ha permesso a Tomio di riconoscere la Valle di Terni nel disegno degli Uffizi, non la Valdarno come si crede.
«Lo stesso metodo, applicato nel paesaggio della Monna Lisa non individua paesaggi toscani, come spesso ipotizzato, ma quello tipico montagnoso, fluviale e lacustre delle Prealpi lombarde. E, grazie a riscontri topografici e geografici, a destra, la Valle dell’Adda ripresa a volo d’uccello dalla Forra di Paderno fino alla confluenza nel Lago di Lecco, e a sinistra, le formazioni calcaree tipiche dei monti lecchesi, con in primo piano il Resegone e in evidenza il Pizzo d’Erna e il Canalone della Rovinata» ha spiegato Luca Tomio.
LEONARDO DA VINCI E IL MISTERO DELLA GIOCONDA SENZA VELI
Dall’analisi di una copia del dipinto conservata al Prado, perfettamente ripulita, sono poi emersi altri due elementi che avrebbero permesso allo storico dell’arte di collocare la realizzazione della Monna Lisa a Vaprio d’Adda tra gli ultimi mesi del 1511 e i primi del 1512. Quali sono questi dati?
Risponde Tomio: «Il primo dato è che lo stile con cui è dipinto il Resegone è compatibile con i disegni di Leonardo delle Grigne e dello stesso Resegone realizzati nell’estate del 1511, a scopo militare. Il secondo è che l’allievo copista ha seguito passo passo quanto faceva il maestro, e visto che lo stile riconduce a quello di Francesco Melzi, questi elementi fanno convergere l’esecuzione delle due Monna Lisa, quella del Louvre e la copia del Prado, al soggiorno di Leonardo e del suo allievo nella Villa Melzi di Vaprio d’Adda, a partire dal dicembre 1511».
Questo porterebbe la donna raffigurata nel dipinto, secondo gli studi, ad essere Isabella d’Aragona Sforza.
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