03 Marzo 2021
Sul muro di un carcere inglese c’è un detenuto in fuga: sta evadendo, calandosi dalla cinta col più classico dei lenzuoli annodati. Panico tra le guardie? Nemmeno un po’. Quello che succede a Reading ha a che vedere con l’arte. Chi scappa, infatti, è solo dipinto…..e qui la situazione si complica: sembra un’opera di Banksy, ma è Banksy?
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Il misterioso street artist viene evocato dal direttore della ‘1loveart gallery’ di Bristol. Con una formula dubitativa, Vince John gli attribuisce il lavoro: definendolo ‘grande’, perché umoristico e politicamente toccante. Alla fine del lenzuolo, infatti, è presente l’immagine di una macchina per scrivere: come a suggellare la fuga verso la libertà, con un inno alla libertà di pensiero.
Il motivo è presto detto: in quel penitenziario, Oscar Wilde scontò due anni per il ‘reato’ di omosessualità: condannato ai lavori forzati. Dopo essere uscito, il 19 maggio 1897, scrisse ‘La ballata del carcere di Reading’: componimento poetico che riflette sulla condizione dell’uomo detenuto e sullo stato di alienazione che è costretto ad affrontare ogni giorno, per la pura e semplice sopravvivenza.
Insomma, il cerchio sarebbe perfettamente chiuso: se solo il celebre writer avesse rivendicato il parto artistico. Milioni di fan trepidanti sono in attesa.
(Foto Getty Images)
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