Ma perché le statue egizie hanno quasi sempre il naso rotto? La risposta è sorprendente!

Tranne la bellissima Nefertiti, molte antiche statue egizie hanno il naso volutamente spaccato. Un gesto non casuale. Ecco perché

21 Febbraio 2020

Ma perché le statue egizie hanno quasi sempre il naso rotto? La risposta è sorprendente!

La gran parte delle antiche statue egizie (e non solo: anche gli affreschi murali) ha il naso spaccato, rovinato, distrutto. Si potrebbe pensare che la causa sia dovuta allo scorrere dei secoli o alle intemperie. Ma questo è vero solo in parte.

I nasi sono stati appositamente distrutti da scalpellini assoldati allo scopo, Non si spiegherebbe altrimenti l'accurata precisione con cui soli i nasi sono stati cancellati o spaccati. A scoprire il vero motivo è stato Edward Bleiberg, curatore delle gallerie dedicate all'Egitto del Brooklyn Museum, che al problema ha persino dedicato una mostra: "Striking Power: Iconoclasm in Ancient Egypt." 

Per spiegare il motivo di tanto efferato vandalismo nei confronti dei nasi, il professor Bleiberg ricorda come gli antichi Egizi credevano che nelle statue e nei dipinti raffiguranti esseri umani ci fosse lo spirito vitale della persona effigiata. Che quasi viveva nella statua o nell'affresco. Distruggere il naso equivaleva a impedire alla statua (e alla persona ritratta) di respirare. E senza respirare si muore. Dunque, una sorta di omicidio, che colpiva soprattutto la vita del defunto nell'aldilà, nella sua vita eterna.

A volte erano gli stessi Faraoni a ordinare di sfigurare le statue dei loro predecessori rivali, come accadde con le immagini di due regine molto odiate dai regnanti successivi, come Hatshepsut e Nefertiti. Persino i ladri di tombe, dopo aver razziato l'oro e i preziosi, sfregiavano accuratamente i nasi delle statue del defunto, per sfuggire alla sua vendetta. (Foto Getty Images)

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