24 Marzo 2016
La data di scadenza sulle confezioni dei cibi che acquistiamo fa da campanello d’allarme e ci avvisa sulla qualità degli alimenti che conserviamo nelle nostre case. Da qualche tempo si è diffusa però l’idea che anche dopo la data di scadenza sia possibile consumare alcuni prodotti. Come stanno veramente le cose? A fare il punto è il sito bioradar.net
Il latte fresco si conserva fino a cinque giorni dalla data dell’imbottigliamento, ma secondo gli esperti può arrivare fino a nove giorni se ben riposto in frigo. Lo yogurt può mangiarsi fino a dieci giorni dopo la data di scadenza, anche se perde però molte delle sue proprietà benefiche.
La carne appena acquistata resiste fino a tre giorni, così come il pesce, se tenuto in frigo in un contenitore con coperchio. Se surgelati appena acquistati, la prima dura fino a sei mesi, il secondo fino a un anno.
Questo caso è più delicato: infatti le uova non vanno mai consumate al massimo cinque giorni dopo la scadenza, potrebbero essere nocive.
I sughi confezionati (e non aperti) resistono fino a un paio di mesi dopo la scadenza, quelli aperti o quelli fatti in casa fino a otto giorni, se conservati in frigorifero. La pasta secca può essere consumata anche un paio di mesi dopo la scadenza.
Se conservati in barattoli di vetro, possono consumarsi fino a un paio di mesi dopo la scadenza.
Quelli che contengono uova non vanno mai consumati oltre la data di scadenza.
Possono essere consumati anche qualche mese dopo la scadenza.
Va consumato velocemente: entro due giorni dall’acquisto il cotto, entro tre il crudo.
Queste indicazioni non sono naturalmente un invito a mangiare cibi scaduti, ma a gestire in modo più attento la spesa quotidiana e a non sprecare cibo (e denaro) gettando alimenti che sono invece ancora buoni da consumare.
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