Joan Mirò: per poi arrivare all’anima
A Napoli dal 5 dicembre 2025 al 19 aprile 2026
L’arte di Joan Miró colora il cuore di Napoli: appuntamento dal 5 dicembre 2025 al 19 aprile 2026 con la mostra "Joan Miró: per poi arrivare all’anima" alla basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Protagonista la poetica del pittore catalano.
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Nel progetto espositivo, diviso in 7 sezioni, si susseguono immagini celebri e iconiche del maestro catalano, selezionate per raccontare il significato dell’arte per Miró: un’arte fatta di sperimentazioni, di continua ricerca, di connubio tra parola e immagine, tra arte visiva e letteratura, in un universo in cui la parola diventa plastica, si rende forma, segno e colore.
Stretto fu il rapporto che Miró coltivò con numerosi poeti e scrittori del suo tempo, personalità originali di cui Mirò illustrò diverse opere: il dadaista Tristan Tzara e il surrealista Paul Éluard, lo scrittore etnologo Michel Leiris e il sovversivo René Char, il poeta dell’amore Jacques Prévert, e l’innovatore e sperimentatore Raymond Queneau e, infine, lo scrittore e artista plastico Joan Brossa.
Tra le sperimentazioni di Miró, la litografia occupò un ampio spazio. In mostra saranno presenti le tavole che accompagnano i volumi I e II del catalogo ragionato delle sue litografie. Tra le altre opere esposte, anche alcune copertine di LP disegnate dall’artista, e la personale interpretazione del personaggio teatrale Ubu Roi creato nel 1896 da Alfred Jarry, padre della Patafisica. Affascinato dallo spirito provocatorio e anti-borghese della piéce, Miró dedica al re meschino litografie, incisioni, disegni e sculture, reinterpretandone la figura in chiave personale e simbolica. In mostra saranno presenti alcune litografie originali a colori (1966) e una serie di riproduzioni “after” di litografie (Ed. Seat, 1987) intitolate Enfance d’Ubu, sempre ispirate alla trilogia scritta da Jarry.
Di grande suggestione, infine, anche la raccolta di opere dedicate a soggetti ricorrenti nell’arte di Miró: la figura femminile, il mondo della natura, in particolare degli uccelli, e i famosi “Personnages”, figure ibride, immaginarie, collegate ad un’idea di universo e di natura primordiale.