03 Ottobre 2024
Dal 26 ottobre un prezioso filo d’oro guida i visitatori lungo un viaggio di nove secoli di storia dell’arte, dal Medioevo alla contemporaneità, alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.
Fino al 19 gennaio 2025, la sala Podiani del museo perugino accoglie l'affascinante esposizione "L’età dell’oro, i capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria incontrano l’arte contemporanea".
Radio Monte Carlo è la radio ufficiale della mostra
Curata da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi, la mostra propone cinquanta capolavori di artisti quali il Maestro di San Francesco, Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore, Bernardino di Mariotto, il Maestro del Trittico del Farneto, Bartolomeo Caporali e altri, in gran parte provenienti dalla collezione della GNU, in dialogo con opere di grandi autori contemporanei, tra i quali Carla Accardi, Alberto Burri, Mario Ceroli, Gino De Dominicis, Yves Klein, Jannis Kounellis, Marisa Merz, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Andy Warhol, capaci di disegnare un itinerario assolutamente unico che, in nome dell’oro, vede creazioni impermeabili a una lettura cronologica, ma in grado di affrontare un colloquio con un’altra epoca, facendo parlare i simboli, le forme, l’essenza più intima dell’opera e dell’arte stessa.
L’oro, il re dei metalli, non soggetto a ossidazione e inalterabile all’acqua e all’aria, malleabile eppure forte, dalla natura quasi sovrannaturale, che compare già nelle sepolture del tardo Neolitico come degno di un’offerta agli dèi per la sua forza, acquista nelle arti visive il potere di trasformare la figurazione in manifestazione stessa del sacro e della luce celeste.
Il percorso espositivo, che si dipana tra opere che, per assonanze tecniche ed estetiche, propongono nuovi confronti, suggestioni e prospettive, spalancando inediti orizzonti di interpretazione, si apre con la straordinaria collezione di “fondi oro” della Galleria Nazionale dell’Umbria nella quale ben si inserisce il capolavoro seminale di Michelangelo Pistoletto, Autoritratto oro del 1960..
Con Duccio di Boninsegna si assiste a una ulteriore evoluzione in termini di complessità ed eleganza di queste abilità di lavorazione dell’oro. La sua Madonna col Bambino e sei angeli (1304-1310) dialoga con il Concetto spaziale su fondo oro di Lucio Fontana.
L’apice della ricercatezza e dello splendore, per l’uso dell’oro nelle arti, si consegue all’inizio del Quattrocento con la piena maturazione del gusto tardogotico, di cui è prova luminosa la Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano, con l’evanescente apparizione dei suoi angeli graniti che evoca l’altrettanto incorporeo Sacerdote di Michelangelo Pistoletto.
Sono ancora suggestioni visive, semantiche e iconografiche a ispirare dialoghi come quello fra la bellezza smaterializzata della Golden Marilyn 11.40 di Andy Warhol e l’Angelo dalla Pala dei cacciatori di Bartolomeo Caporali, l’Oroblu (Oriente) di Carla Accardi e il manto in tessuto operato della Madonna col Bambino del Maestro della Madonna di Montone, o La Maddalena tutta “mentale” di Fausto Melotti e la santa dalle lunghe chiome e dalle vesti opulente dipinta da Taddeo di Bartolo per il Polittico di San Francesco al Prato.
Tra le associazioni più liriche, spicca quella fra la Crocifissione della Pinacoteca Comunale di Terni di Niccolò di Liberatore, in cui la nota dominante è il nero, colore del lutto e della disperazione, e la Tragedia civile di Jannis Kounellis.
In epoca moderna il più prezioso dei metalli continua a essere utilizzato diffusamente in altre tecniche artistiche, anche al di fuori dell’ambito dell’oreficeria, come nella miniatura, come dimostrato dalle magnetiche visioni di Cesare Franchi detto il Pollino, rilette in chiave attuale da Elisa Montessori
Tutte le informazioni sul sito www.gallerianazionaledellumbria.it
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